Rabbia, stress o pessimo tono dell’umore? Controlliamo la glicemia

Sapete che tra disturbi dell’umore e glicemia esiste una correlazione?

Oggi vi voglio parlare di come siano legati tra di loro e di quale sia il motivo, oltre al ruolo fondamentale dell’alimentazione per affrontarle.

Tra il sistema endocrino e il sistema limbico, pallio encefalo o “cervello affettivo”, esiste una stretta connessione funzionale: il benessere emotivo e la calma interiore consolidano, infatti, i livelli di glicemia mantenendola nei valori normali, mentre gli stati d’ansia e d’inquietudine li destabilizzano.

Questo accade poiché tali condizioni sono generalmente accompagnate dalla liberazione di adrenalina e cortisolo: ormoni che ostacolano l’insulina impedendogli di fare il suo lavoro di far passare lo zucchero dal sangue alle cellule; si viene così a determinare una condizione di iperglicemia. In queste situazioni, le pareti dei nostri vasi sanguigni accumulano zuccheri e, con il tempo, diventano sempre più fragili. La vista, i reni, le articolazioni ed il sistema nervoso ne risentiranno.

Per quanto riguarda il sistema nervoso, un eccesso di glicemia, in alcuni casi, può predisporre allo sviluppo di alcuni disturbi come distimia, depressione e sbalzi di umore; allo stesso modo, alcuni sintomi degli episodi di ipoglicemia e chetoacidosi possono essere confusi con manifestazioni di attacchi di panico.

Uno dei segnali da tenere sotto controllo sono proprio gli sbalzi d’umore: queste avvisaglie sono tipiche quando i livelli di glucosio nel nostro organismo sono troppo bassi o troppo alti. Se il livello è basso, molto probabilmente accuseremo confusione, stanchezza, nervosismo, instabilità, una inspiegabile agitazione e una fame irrefrenabile. Se il livello è troppo alto, invece, sentiremo tristezza, rabbia e tensione.

La risposta a questo evento metabolico, che avviene quotidianamente, è soggettiva e dipende dalla sensibilità di ogni individuo.

Il fenomeno degli sbalzi di umore legati al livello di glucosio nel sangue si trova al confine tra neurofisiologia e metabolismo, e le sue conseguenze possono comportare delle alterazioni relazionali ed esistenziali, oltre che comportamentali, tutt’altro che irrilevanti.

Il cibo può aiutarci a mantenere costante e adeguato il valore di glicemia nel nostro organismo?

La risposta è sì: una dieta sana ed equilibrata dovrebbe essere all’ordine del giorno, con una riduzione del consumo di zuccheri raffinati (e di alcuni amidi che possono favorire picchi glicemici) che dovrebbero essere sostituiti da alimenti integrali, ricchi di fibre che ci mantengono sazi a lungo e sono un vero e proprio toccasana per il nostro intestino.

Sconsiglio, inoltre, pasti sovraccarichi di cibo, l’utilizzo di sale, le salse e, in generale, tutti i grassi saturi che, spesso, portiamo in tavola.

Dopo queste regole generali, vorrei aggiungere anche che uno stile di vita sedentario predispone a questa tipologia di disturbi mentre, al contrario, l’attività fisica (anche se moderata) aiuta a combattere lo stress e ha effetti benefici sul metabolismo, migliorando la sensibilità all’insulina.

Ma allora, cosa dovremmo mangiare?

Ecco una serie di alimenti ottimi per il nostro benessere psico-fisico: legumi, cereali integrali, frutta e verdura di stagione (tutti cibi ricchi di fibre, antiossidanti e minerali preziosi). Vi consiglio di variare, ogni giorno, il colore che portate in tavola in modo da avere un ventaglio più ampio di proprietà benefiche:

  • frutta e verdura a foglia verde, come spinaci e bietole, sono ricche di vitamina C, acido folico e clorofilla;
  • rosse ed arancioni, come pomodori, carote e zucca, sono ricche di beta-carotene, un antiossidante ottimo per proteggere la nostra pelle e la nostra vista;
  • viola e blu, come mirtilli, more, uva o radicchio che riducono il rischio di patologie cardiovascolari e aiutano nella prevenzione contro i tumori, oltre a proteggere le vie urinarie e la salute dei capillari.

Da preferire pane e pasta integrali, conditi con olio extravergine di oliva e verdure. I cereali integrali, grazie alla loro composizione, aumentano l’apporto di fibra e riducono il picco glicemico. Fagioli, lenticchie, ceci e piselli sono anch’essi ricchi di fibre ed ottima fonte di proteine di origine vegetale.

Meglio evitare crackers, merendine, biscotti, grissini e naturalmente burro, insaccati, carni conservate e superalcolici. Spezie e aromi, nelle nostre preparazioni quotidiane, possono aiutarci a ridurre l’apporto di sodio (uno dei fattori di rischio cardiovascolare) e non dobbiamo mai dimenticare l’importanza di una corretta idratazione.

Come abbiamo visto, la dieta è un fattore molto importante per mantenere il livello di glicemia nei valori normali, ma anche per mangiare con tutta tranquillità e serenità senza ansia e sensi di colpa, sapendo di nutrirci con cibi sani e benefici.

Vi consiglio sempre il supporto di un bravo nutrizionista in grado di preparare un piano alimentare perfetto per le vostre esigenze, che tenga conto delle vostre abitudini e dei vostri gusti, facendo diventare la “dieta” un vero e proprio cambio di abitudini verso uno stile di vita sano e salutare.

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