30 Mag Perché non dimagrisco? I blocchi nascosti che rallentano il metabolismo
Ci sono persone che contano le calorie, fanno movimento regolarmente, mangiano “bene”… eppure, la bilancia non si muove… o, peggio ancora, i chili persi ritornano con gli interessi, accompagnati da un senso crescente di frustrazione.
In questi casi, non si tratta di mancanza di volontà, né di una dieta sbagliata in senso stretto. La realtà è che esistono meccanismi meno visibili, ma estremamente importanti, che possono bloccare il dimagrimento anche in condizioni apparentemente ideali.
Mi capita spesso, infatti, di vedere persone informate e attente alla propria alimentazione e al proprio stile di vita che non riescono a raggiungere i risultati sperati: questo accade perché la perdita di peso è un processo complesso, influenzato da moltissimi fattori biologici, psicologici e ambientali.
Ma andiamo con ordine: il nostro organismo è programmato per sopravvivere, non per essere magro; in condizioni percepite come stressanti, o di pericolo, tende a conservare energia rallentando il metabolismo e aumentando la tendenza a immagazzinare grasso. Questo può avvenire anche quando siamo in deficit calorico e pensiamo di stare facendo tutto nel modo giusto.
Uno dei principali responsabili è il cortisolo, l’ormone dello stress: quando resta elevato a lungo, come spesso accade in chi ha uno stile di vita frenetico, può portare a una condizione di insulino-resistenza, all’accumulo di grasso viscerale e ad alterazioni del ritmo circadiano.
Un interessante studio, pubblicato su Obesity Reviews, ha dimostrato come alti livelli cronici di cortisolo siano proprio associati a un aumento della massa grassa addominale e a una riduzione della massa magra, indipendentemente dall’apporto calorico.
Un altro fattore chiave è la disbiosi intestinale, ovvero uno squilibrio nella composizione del nostro microbiota: diversi studi hanno infatti evidenziato come la flora batterica possa influire sul modo in cui assorbiamo i nutrienti, sulla regolazione dell’appetito e sull’efficienza metabolica. In particolare, secondo una ricerca pubblicata su Nature, le persone con obesità presentano un profilo microbico diverso rispetto ai soggetti normopeso, con una maggiore capacità di estrarre energia dal cibo.
Ci sono poi anche altri ostacoli frequenti: carenze nutrizionali che rallentano la funzione tiroidea, infiammazione sistemica cronica di basso grado, sbalzi glicemici, disturbi del sonno e alterazioni ormonali (come la dominanza estrogenica o la resistenza all’insulina), tutti fattori che possono concorrere a bloccare il metabolismo, impedendo al nostro corpo di lasciare andare il peso in eccesso, nonostante tutti gli sforzi.
La prima cosa che dobbiamo fare quando ci troviamo davanti a un blocco è smettere di pensare solo in termini di bilancio calorico. Ridurre ulteriormente le porzioni o aumentare gli allenamenti può addirittura peggiorare la situazione, mandando il nostro corpo in uno stato di allarme ancora più profondo. Serve, invece, un lavoro di riequilibrio, calibrato su di noi da un bravo nutrizionista, che parta dalla valutazione dello stato infiammatorio, del microbiota intestinale, del profilo ormonale e del ritmo circadiano.
Dal punto di vista nutrizionale, è importante inserire alimenti che aiutino il corpo a “sentirsi al sicuro”: pasti regolari, carboidrati complessi da fonti integrali, proteine adeguate e di qualità e grassi buoni, come quelli provenienti da pesce azzurro, semi oleosi, avocado o olio extra vergine di oliva.
In caso di disbiosi, può essere utile un protocollo di reset intestinale, con l’introduzione graduale di fibre fermentabili, alimenti prebiotici e, se necessario, con la supplementazione di specifici probiotici selezionati sulla base dei risultati dell’analisi del microbiota intestinale.
Per modulare il cortisolo, invece, è fondamentale intervenire sul ritmo sonno-veglia, sull’attività fisica e, in alcuni casi, con l’aiuto tramite integrazione di specifici micronutrienti, che dovrà essere personalizzata e mirata.
Nel Metodo Colombo, la perdita di peso non è mai l’unico obiettivo: è la conseguenza naturale di un corpo che cambia e funziona meglio; per questo ogni percorso inizia con un’anamnesi approfondita in cui si adotta un approccio multidisciplinare. Vengono valutati parametri ematochimici, stato infiammatorio, salute cardiovascolare, livelli di stress, microbiota intestinale ed efficienza metabolica generale.
Solo dopo questa fase si va a costruire un piano personalizzato calibrato sulle reali necessità biologiche della persona, lavorando al contempo al miglioramento della qualità del sonno, alla gestione dello stress e al rapporto con il cibo.
Ad oggi, oltre 3000 professionisti e imprenditori si sono affidati al Metodo Colombo per ritrovare energia, salute e una forma fisica sostenibile: in questo modo, non si avrà solo una trasformazione temporanea perché, quando il corpo ritrova l’equilibrio, i risultati sono permanenti.
Se vi siete riconosciuti in queste dinamiche, sappiate che non siete soli e, soprattutto, non siete sbagliati. Semplicemente, il vostro corpo sta cercando di proteggersi… ma potrete aiutarlo a uscire da questa fase. La chiave è smettere di lottare contro di lui e iniziare ad ascoltarlo con i giusti strumenti: e io sarò al vostro fianco per farvi raggiungere questo obiettivo.
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