Omega-3 e Omega-6, un delicato equilibrio compromesso dalla dieta moderna

Quando pensiamo alla nostra alimentazione, ci soffermiamo spesso su calorie, proteine o carboidrati, ma può capitare di trascurare un elemento altrettanto fondamentale: gli acidi grassi essenziali, in particolare gli Omega-3 e gli Omega-6.

Dei nutrienti che non solo influenzano il nostro stato infiammatorio, la nostra memoria e il nostro sonno, ma svolgono un ruolo importante anche nella modulazione del nostro microbiota intestinale.

Il vero problema, però, è che la dieta moderna ed industrializzata ha alterato profondamente il loro equilibrio e la loro assunzione, con conseguenze dirette sulla nostra salute metabolica e intestinale.

Gli Omega-3 e gli Omega-6, sono due acidi grassi essenziali, ovvero due nutrienti che il nostro corpo non è in grado di produrre autonomamente e deve assumere tramite alimentazione.

Entrambi sono indispensabili, ma devono essere in un rapporto equilibrato per garantire un funzionamento ottimale del nostro organismo. In passato, prima dell’avvento delle grandi distribuzioni e dell’industrializzazione di massa nel settore alimentare, il loro consumo era bilanciato con un rapporto tra 2:1 e 4:1. Oggi, invece, l’alimentazione moderna, ricca di oli vegetali raffinati (come quelli di mais, di soia e di girasole), snack confezionati e cibi ultra-processati, ha portato questo rapporto ad un valore tra il 15:1 ed il 20:1, a favore degli Omega-6.

Questo grosso sbilanciamento può avere effetti negativi, poiché gli Omega-6 in eccesso promuovono uno stato infiammatorio cronico, aumentando il rischio di disturbi metabolici, cardiovascolari e autoimmuni.

Al contrario, gli Omega-3 (EPA e DHA) presenti in alimenti come pesce azzurro, semi oleosi e frutta secca, hanno un effetto antinfiammatorio e contribuiscono alla salute del sistema nervoso e del sistema immunitario.

Oltre a questo, sempre più studi stanno evidenziando come questi acidi grassi siano in grado di influenzare attivamente anche la composizione del nostro microbiota intestinale. Pensate che un’analisi pubblicata su Nutrients, nel 2020, ha dimostrato che gli Omega-3 sono in grado di favorire la crescita di batteri benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium, noti per il loro ruolo nella digestione e nella modulazione del sistema immunitario, oltre a promuovere l’aumento di Akkermansia muciniphila, un batterio associato alla protezione della barriera intestinale e alla prevenzione dell’infiammazione sistemica.

Di contro, uno squilibrio eccessivo a favore degli Omega-6 può alterare la biodiversità del microbiota, favorendo la crescita di batteri pro-infiammatori che sono stati collegati a obesità, sindrome metabolica e disturbi intestinali, come ad esempio Escherichia e Prevotella.

Ma quali possono essere gli effetti sulla nostra salute?

Un microbiota intestinale alterato da un eccesso di Omega-6 e una carenza di Omega-3, può andare ad influenzare diversi aspetti della nostra salute, come:

  • infiammazione cronica (una flora intestinale squilibrata stimola la produzione di citochine pro-infiammatorie, aumentando il rischio di malattie croniche),
  • metabolismo alterato (la disbiosi intestinale può compromettere la gestione di zuccheri e grassi, favorendo insulino-resistenza e obesità),
  • impatto sul sistema nervoso (il microbiota produce neurotrasmettitori in grado di influenzare aspetti come ansia, depressione e concentrazione. Una dieta povera di Omega-3 è stata associata anche a disturbi dell’umore),
  • sindrome dell’intestino permeabile (l’alterazione della barriera intestinale può favorire l’ingresso di tossine nel circolo sanguigno, aggravando la nostra infiammazione sistemica).

Per valutare con precisione l’equilibrio tra Omega-3 e Omega-6, è possibile eseguire un test ematico specifico che va ad analizzare il profilo completo degli acidi grassi. Questo esame, ci consente di valutare lo stato infiammatorio del nostro organismo e di individuare eventuali carenze o squilibri, permettendoci di intervenire subito con una supplementazione mirata.

Un’analisi particolarmente utile per chi soffre di malattie infiammatorie croniche e dislipidemie.

Come possiamo ripristinare questo prezioso equilibrio?

Iniziamo con l’aumentare il consumo di Omega-3, includendo nella nostra alimentazione pesce azzurro, semi oleosi, avocado, frutta secca e alghe nella nostra dieta, andando poi a ridurre il consumo degli Omega-6 in eccesso. Per ottenere questo risultato, possiamo limitare gli oli vegetali e tutte le preparazioni industrializzate, comprese le fritture. Al loro posto preferiamo sempre l’utilizzo di un buon olio extra vergine di oliva.

Valutiamo anche la composizione del nostro microbiota intestinale, poiché il microbiota stesso metabolizza gli Omega-3 e la sua composizione può andare ad influenzarne sia l’assorbimento che l’efficacia.

Capire la composizione della propria flora batterica ci permette di personalizzare al meglio la dieta, massimizzandone l’efficacia. Con un’analisi del microbiota intestinale, potremo rilevare squilibri batterici e infiammazioni latenti, potendo intervenire in ottica preventiva sia tramite un’alimentazione su misura che, se necessario, con un’accurata supplementazione di specifici ceppi batterici.

Perché non iniziare a prendere cura di te, migliorando il tuo benessere, partendo proprio dalla salute intestinale? Ormai sappiamo quanto questo organo così particolare ricopra un ruolo sempre più centrale nella nostra salute, per questo dovremmo sempre assicurarci che sia in perfetta salute.

Se vuoi iniziare da un’analisi del microbiota intestinale o se vuoi effettuare un primo consulto conoscitivo, puoi cliccare il pulsante qui sotto, seguendo le istruzioni a schermo. Ricevo sia nei miei Studi in Svizzera, a Lugano, Pontresina e Zurigo che, per chi preferisce, anche online.

Ricorda sempre: prendere cura di sé inizia da dentro. Ti aspetto!


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