23 Mag Microbioma intestinale: come riequilibrare l’organismo dall’interno.
Quando si parla di salute e benessere, si tende ancora a sottovalutare un elemento fondamentale: l’equilibrio del nostro microbiota intestinale.
Dietro sintomi come gonfiore persistente, difficoltà digestiva, stanchezza cronica, aumento di peso e perfino sbalzi di umore, infatti, si può celare una disbiosi intestinale. Eppure, per anni, abbiamo cercato risposte solo nella dieta, negli ormoni o nella genetica, ignorando il ruolo chiave di questa enorme comunità di microrganismi che vive dentro di noi.
Oggi, grazie alla ricerca, sappiamo che il microbioma è un vero e proprio ecosistema in comunicazione costante con il cervello, il sistema immunitario e il metabolismo. Quando è in perfetto equilibrio, lavora a nostro favore, ma quando si altera (condizione nota come disbiosi intestinale), può andare ad agire sul nostro benessere. È proprio per questo che l’analisi del microbiota intestinale è diventata uno strumento indispensabile per la nutrizione moderna.
L’intestino ospita miliardi di batteri appartenenti a migliaia di specie diverse: microrganismi che non sono semplicemente ospiti, ma influenzano l’assorbimento dei nutrienti, producono vitamine, regolano l’infiammazione e modulano la produzione di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina. Quando la flora batterica è in equilibrio, ci sentiamo energici, lucidi, con una digestione efficiente e un metabolismo attivo. Quando questo equilibrio si rompe, iniziano a comparire disturbi che spesso vengono interpretati come normali, legati all’età, allo stress o alla genetica… ma, purtroppo, non è così.
Numerosi studi hanno dimostrato la connessione tra disbiosi e malattie metaboliche, autoimmuni, neurologiche e intestinali: in particolare, un’interessante ricerca pubblicata su Cell, ha mostrato come il microbioma di persone affette da diabete di tipo 2 presenti caratteristiche profondamente diverse da quello dei soggetti sani, con una minore diversità batterica e un aumento di specie potenzialmente patogene.
Un altro studio, pubblicato su Nature Reviews Endocrinology, ha evidenziato il ruolo centrale del microbiota nella regolazione del peso corporeo, attraverso la modulazione dell’appetito, dell’assorbimento calorico e della sensibilità insulinica; in altre parole, non siamo solo ciò che mangiamo, ma anche ciò che i nostri batteri riescono a metabolizzare.
Perché analizzare il nostro microbioma può fare la differenza?
Andiamo con ordine: l’analisi del microbioma è un’indagine non invasiva che permette di valutare la composizione, la diversità e lo stato di equilibrio della flora intestinale. Si effettua tramite un semplice campione fecale, analizzato con tecniche avanzate di sequenziamento del DNA. I risultati forniscono una mappatura completa del nostro ecosistema batterico: quali specie sono presenti, quali predominano, quali sono assenti o in deficit, se sono presenti ceppi potenzialmente infiammatori e come queste caratteristiche possono influire sulla nostra salute, ad esempio con la permeabilità intestinale.
Spesso si scoprono squilibri silenziosi che influenzano la digestione, l’energia, la risposta allo stress e la capacità di perdere peso. Anche persone che mangiano in modo sano e fanno attività fisica possono trovarsi in uno stato di disbiosi, in particolar modo dopo periodi di stress intenso, uso prolungato di farmaci (come antibiotici o inibitori di pompa protonica), diete troppo restrittive o sbilanciate.
Una volta ricevuto il referto dettagliato, è possibile intervenire con strategie mirate che vanno ad agire sia sull’alimentazione che sulla supplementazione di specifici prebiotici e probiotici.
Gli alimenti prebiotici, come avena, porri, topinambur, kefir, miso e crauti per citarne alcuni, nutrono i batteri benefici, mentre i probiotici contribuiscono a ripopolare il microbiota in maniera delicata. Sulla base dei risultati, può essere utile accompagnare il tutto con enzimi digestivi o integratori ad azione antinfiammatoria come la curcumina o la glutammina.
La scelta dei ceppi, la tempistica e il dosaggio devono essere calibrati con attenzione, perché un’integrazione sbagliata può peggiorare la situazione: per questo è importantissimo rivolgersi sempre a un nutrizionista esperto in problematiche intestinali.
Nel Metodo Colombo, l’analisi del microbioma è un pilastro fondamentale, un punto di partenza concreto per costruire un percorso davvero personalizzato. Ogni individuo, infatti, ha una propria firma batterica e reagisce in modo unico agli alimenti, agli integratori e allo stress. Conoscere questo profilo ci permette di andare oltre il sintomo, arrivando alla vera radice del problema, in un’ottica integrata che mira al riequilibrio profondo e duraturo.
In molti casi è proprio dopo aver agito sull’intestino che si sbloccano situazioni croniche come difficoltà a perdere peso, stanchezza costante o disturbi digestivi persistenti.
Se vi sentite spesso gonfi, stanchi, con poca lucidità mentale o in una condizione in cui non riuscite a ottenere risultati nonostante gli sforzi, è possibile che il vostro intestino stia cercando di farsi sentire. Ignorarlo significherebbe continuare a cercare soluzioni in superficie, quando il vero problema è in profondità. È ora di agire, recuperando quello stato di benessere ormai perso da troppo tempo.
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