I benefici delle farine alternative al frumento

Negli ultimi anni, i processi di industrializzazione hanno portato alla nascita di prodotti sempre più gustosi e facilmente lavorabili a discapito, però, di preziosi nutrienti persi durante la raffinazione.

Un esempio su tutti riguarda la farina: un tempo utilizzata in versione grezza ed integrale, oggi usata principalmente nella sua versione 00 quasi totalmente priva di nutrienti.

Fortunatamente, però, in commercio esistono una moltitudine di farine alternative, con o senza glutine, ognuna con particolari sostanze nutritive in grado di aiutare la nostra salute.

Imparare ad utilizzare anche le farine alternative, ci permetterà di assumere nutrienti benefici. La farina 00, infatti, è priva di fibre: questo porta a rendere molto più assimilabili gli amidi in essa contenuti con conseguente repentino aumento della glicemia e dell’insulina.

Un suo consumo smodato può portare, nel tempo, allo sviluppo di malattie metaboliche come obesità e diabete.

In generale, il primo consiglio che mi sento di darvi è quello di scegliere sempre la versione integrale delle varie farine che utilizzate: sono più gustose (direi “rustiche”) e conservano quasi tutti i nutrienti dell’alimento da cui derivano.

In secondo luogo, variate e sperimentate: provate nuovi gusti, nuovi abbinamenti e nuove ricette! Vi divertirete e, al tempo stesso, assumerete nutrienti preziosi.

Ecco 5 farine alternative che potete inserire nella vostra alimentazione:

Farina di quinoa: viene generata macinandone i chicchi per ottenere una miscela finissima e priva di glutine (per questo può essere consumata senza problemi da chi soffre di celiachia).

Ha un elevato contenuto di proteine ad alto valore biologico ed è particolarmente ricca di vitamine e minerali come potassio, fosforo, magnesio, calcio, selenio, zinco e rame.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), recentemente, ha dichiarato che la quinoa rispetta tutti i canoni per poter essere considerata un alimento completo.

Può essere utilizzata sia in preparazioni dolci che salate e può essere miscelata con altre tipologie di farina, ad esempio quando si vuole aumentare il tasso proteico della ricetta che stiamo preparando.

Inizialmente era difficile trovarla ma ora, grazie alla sua diffusione, è reperibile nei principali negozi bio, di alimentazione naturale oppure online.

Farina di ceci: un alimento particolarmente sano, privo di glutine e facilmente utilizzabile nella preparazione di numerose ricette, è un’alternativa golosa (e nutriente) alla classica farina di grano tenero.

È ricca di proteine ed è molto apprezzata in cucina dove viene utilizzata in preparazioni famose come la farinata, i falafel o le panelle. Nella cucina vegana, inoltre, viene utilizzata come addensante in sostituzione delle uova.

La sua peculiarità è essere ricchissima di fibre che regalano un lungo senso di sazietà e aiutano la regolarità intestinale, oltre ad essere ricca di nutrienti, come l’acido linoleico, che contribuisce alla salute del nostro sistema cardiovascolare.

Molto utilizzata in medio oriente, si è con il tempo diffusa in tutta Europa ed è facilmente reperibile nei supermercati più forniti o nei negozi bio.

Farina di avena: ottima fonte di carboidrati, fibre, proteine e grassi, è anche ricca di micronutrienti come vitamine (in paritcolar modo B1, PP e vitamina E) e sali minerali come potassio, fosforo, zinco e ferro.

Contiene 5 amminoacidi essenziali su otto (il frumento classico ne contiene solo uno) e contribuisce alla diminuzione dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Inoltre, stimola la produzione di lecitina e migliora la regolarità intestinale.

Si trova facilmente in commercio, nei supermercati più forniti e nei negozi bio.

Farina integrale di segale: poco utilizzata nella nostra tradizione culinaria ma molto diffusa nei paesi dell’Est, deriva da una graminacea simile all’orzo ed al frumento con cui condivide buona parte delle proprietà.

Più difficile da lavorare, rispetto al frumento, ha un sapore deciso e può essere utilizzata per sperimentare nuove ricette. Ha un elevato contenuto di fibre (circa il 14% del prodotto): per questo limita l’assorbimento intestinale e contribuisce a ridurre meteorismo e flatulenza.

Ottima anche in caso di stipsi, nutrizionalmente parlando è da considerarsi migliore rispetto alle farine di frumento e d’orzo.

Si trova facilmente nei negozi di alimentari, specialmente nelle zone più fredde delle Alpi dove è particolarmente diffusa.

Farina di grano saraceno: una preparazione molto antica che è stata riscoperta negli ultimi anni e che deriva da uno pseudocereale coltivato, per la prima volta, nelle regioni dell’Himalaya.

Nell’antichità veniva considerata un prodotto economico, conosciuto anche come “grano dei poveri”, data la sua economicità di produzione e la sua scarsa attitudine alla panificazione.

Oggi si è riscoperta ed è molto utilizzata in regimi alimentari particolari (come quello macrobiotico) anche grazie al suo essere priva di glutine. Rispetto alla farina di frumento, è più ricca di proteine (contiene tutti gli aminoacidi essenziali) e di sali minerali come magnesio e selenio.

Viene utilizzata nella realizzazione di prodotti tradizionali (ad esempio i pizzoccheri ed i manfrigoli) e in prodotti da forno come, ad esempio, il pane in cassetta.


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