30 Set Esiste una relazione tra alimentazione e malattie?
‘Noi siamo quello che mangiamo’ diceva il filosofo Ludwig Feuerbach, del resto ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche i processi energetici e psicologici: perfezionare l’alimentazione, quindi, può migliorare la condizione di vita.
Ma esiste una relazione tra ciò che mangiamo e le malattie che possono svilupparsi?
Il nostro sistema immunitario viene attivato da agenti esterni come batteri, virus e funghi ma la ricerca scientifica ha dimostrato che le variazioni al nostro sistema immunitario possono essere scatenate anche da alcuni alimenti.
Una cattiva alimentazione – ovvero seguire una dieta troppo ricca o troppo povera di alcuni micronutrienti – può incidere notevolmente sul nostro benessere psico-fisico, causando diversi problemi di salute.
Ad esempio, ci si alimenta male quando la nostra dieta è troppo ricca di alimenti raffinati che contengono molti zuccheri e molti grassi ma non solo: qualsiasi regime alimentare che si presenta troppo ricco di elementi (ad esempio sodio) o povero (ad esempio di fibre ed antiossidanti) può mettere in difficoltà il nostro organismo nell’espletare le sue funzioni vitali.
I sintomi di una cattiva alimentazione
Il nostro corpo ha bisogno di essere costantemente rifornito di tutte le sostanze di cui ha bisogno come vitamine, sali minerali e micronutrienti che gli consentono lo svolgimento dei vari processi fisiologici: un eccesso o una carenza di uno o più elementi possono causare conseguenze le cui entità variano in base al protrarsi della situazione.
L’indicazione che qualcosa non sta funzionando in modo corretto potrebbe essere la presenza di uno, o più, sintomi che si presentano frequentemente come:
- dolori articolari o muscolari,
- stitichezza,
- diarrea,
- reflusso gastroesofageo,
- nausea,
- stanchezza o spossatezza cronica,
- insonnia,
- stati di ansia e disturbi dell’umore,
- tosse secca che non passa,
- febbricola.
Se questa sintomatologia diventa cronica, possiamo andare incontro a diverse patologie (anche gravi): sono state associate, infatti, malattie come diabete di tipo 2, Alzheimer, problemi cardiovascolari, ictus e tumori.
Inoltre, in caso di infiammazione cronica, si può essere più predisposti a:
- sovrappeso ed obesità, due condizioni che hanno importanti ripercussioni sull’apparato cardiocircolatorio, sul metabolismo e sulla mobilità di una persona,
- variazioni glicemiche per cui si possono verificare pericolose condizioni di ipoglicemia o iperglicemia,
- problemi di salute mentale, in quanto anche il cervello per svolgere le proprie funzioni ha bisogno di un corretto apporto di macronutrienti.
Prevenire le malattie con l’alimentazione
Uno degli strumenti più potenti per prevenire le infiammazioni è l’alimentazione, che deve prevedere l’alternanza di tanti cibi diversi: una dieta varia ci permette, infatti, di introdurre tante sostanze nutritive differenti, tutte indispensabili all’organismo.
Molte ricerche si stanno ormai orientando sul dimostrare come determinati nutrienti possano avere effetti pro- o anti-antinfiammatori: quindi, scegliendo correttamente i cibi da portare in tavola, potremmo essere in grado di ridurre il rischio di sviluppare malattie, mentre assumendo frequentemente quelli pro-infiammatori potremmo addirittura accelerarne il processo.
Una dieta antinfiammatoria dovrebbe combinare una varietà di alimenti:
- ricchi di sostanze nutritive come vitamine e sali minerali,
- in grado di fornire un’ampia gamma di antiossidanti,
- ricchi di fibre,
- privi di conservanti, coloranti e additivi chimici.
Per prevenire condizioni infiammatorie è importante, quindi, variare spesso l’alimentazione seguendo alcune buone norme come:
- ridurre il consumo di carne rossa, sostituendola con legumi e pesce azzurro (ottima fonte di Omega-3),
- evitare il consumo di alimenti raffinati, sostituendoli con la loro variante integrale,
- aumentare il consumo di alimenti ricchi di fibre come cereali, quinoa e legumi,
- inserire sempre verdura fresca e di stagione ad ogni pasto (in modo da garantire un buon apporto di antiossidanti),
- evitare il consumo di alimenti confezionati, carni conservate (ad esempio insaccati) e preparazioni industriali (ricche di conservanti e additivi).
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