16 Ago Dimagrimento a lungo termine: ecco perché serve molto più di una semplice pillola
Negli ultimi anni, complici anche i vari tam tam sui social, il tema della perdita di peso è diventato sempre più centrale nelle conversazioni legate al benessere ed alla salute. Ultimamente, poi, si sente sempre più parlare dell’utilizzo di farmaci per dimagrire, come gli antagonisti del recettore GLP-1, che promettono una perdita di peso rapida e significativa.
Ma sarà realmente così?
Andiamo con ordine: gli agonisti del recettore GLP-1, come il semaglutide ed il liraglutide, sono farmaci originariamente sviluppati per il trattamento del diabete di tipo 2, ovvero farmaci che funzionano imitando l’azione del GLP-1, un ormone intestinale che stimola la secrezione di insulina, riduce la produzione di glucagone e rallenta lo svuotamento gastrico.
Per semplificare, questi farmaci vanno a ridurre l’appetito, inducendo una sensazione di sazietà che contribuirà a farci mangiare di meno, con conseguente perdita di peso.
Sebbene gli antagonisti del GLP-1 possano facilitare il dimagrimento, è importante sottolineare che gli effetti sono del tutto temporanei: studi clinici, infatti, hanno dimostrato che, una volta interrotto il trattamento, la maggior parte delle persone tende a riprendere tutto il peso perso, spesso anche con gli interessi. Questo avviene perché non si va ad agire sul problema, ma solo sul sintomo, evitando di affrontare le cause profonde dell’aumento di peso come abitudini alimentari completamente scorrette, mancanza di attività fisica o gestione inadeguata dello stress.
Senza un cambiamento sostenibile, infatti, i risultati possono svanire molto rapidamente.
Un altro aspetto che non dobbiamo sottovalutare è che, come tutti i farmaci, anche gli antagonisti del GLP-1 possono causare degli spiacevoli effetti collaterali come nausea, diarrea, costipazione ed emicrania. Inoltre, non sappiamo ancora i potenziali rischi a lungo termine, poiché la commercializzazione e l’utilizzo di questi farmaci è piuttosto recente e non abbiamo ancora studi a lungo termine.
Le ultimissime ricerche, però, suggeriscono che un loro utilizzo prolungato potrebbe essere associato ad un aumentato rischio di insorgenza di pancreatite ed altre complicazioni gastrointestinali.
Un altro aspetto che dobbiamo assolutamente considerare è il rischio di dipendenza psicologica: affidarsi ad un farmaco, come soluzione a tutti i problemi, può portarci a credere di non essere in grado di raggiungere alcun traguardo senza l’aiuto di un trattamento farmacologico, con una conseguente dipendenza psicologica che impedirà di sviluppare abitudini sane e sostenibili.
Del resto, come vi spiego sempre, imparare a gestire la nostra routine quotidiana con una dieta equilibrata, del sano esercizio fisico ed una corretta gestione dello stress, è essenziale per poter raggiungere e mantenere obiettivi a lungo termine. Questo è l’unico approccio che non solo promuove una sana perdita di peso, ma migliora anche il nostro stato di benessere generale, riducendo il rischio di insorgenza di malattie croniche associate all’obesità.
Dobbiamo, quindi, comprendere come i farmaci possano offrire una soluzione “facile” e temporanea, ma di certo non si avvicinano nemmeno lontanamente agli effetti di un approccio olistico multidisciplinare che vada ad integrare il tutto, in un percorso completo e personalizzato per ogni individuo.
Una dieta equilibrata, è indispensabile per la gestione del peso: questo significa consumare una varietà di alimenti ricchi di nutrienti come frutta e verdura fresche e di stagione, cereali integrali, legumi e grassi sani come gli Omega-3. Non si tratta, quindi, di seguire un regime alimentare rigido o restrittivo, ma di fare scelte consapevoli, con le dovute combinazioni, che sostengano sia il nostro corpo che la nostra mente.
Allo stesso modo, un esercizio fisico regolare e costante è una componente essenziale: non solo ci aiuta a mantenerci normopeso, massimizzando gli effetti della nostra alimentazione, ma va anche a migliorare la nostra salute cardiovascolare, rafforza i muscoli, sostiene l’apparato scheletrico e migliora il tono dell’umore, grazie al rilascio di endorfine. Dobbiamo sempre scegliere delle attività per noi piacevoli e sostenibili a lungo termine, magari iniziando da delle belle passeggiate al mare o in mezzo alla natura, delle nuotate o dei bei giri in bicicletta, sfruttando la bella stagione.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, proviamo delle tecniche di gestione dello stress, come la meditazione o la respirazione profonda: questo ci aiuterà a ridurne i livelli, facilitandoci nel prendere decisioni sane in termini di alimentazione. Un eccesso di stress, infatti, può portarci a cercare alimenti compensatori come dolci, merendine e caramelle che innescherebbero dei dannosi picchi glicemici.
Uno studio pubblicato sul “New England Journal of Medicine”, ha proprio rilevato come i partecipanti alla ricerca che hanno seguito un programma di dimagrimento basato su un cambiamento dello stile di vita, abbiano ottenuto una perdita di peso significativamente maggiore e duratura rispetto a chi avesse optato per la sola soluzione farmacologica che, al contrario, è stata associata a rischi significativi a carico dell’apparato cardiovascolare e a quello gastrointestinale.
In un’epoca in cui la perdita di peso rapida viene sempre più pubblicizzata, ricordiamoci che non esistono soluzioni miracolose, ma che l’unica chiave per il benessere risiede in un cambiamento che deve partire da dentro di noi.
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