22 Mag Stress, alimentazione ed intestino: qual è la correlazione?
L’alimentazione, come sappiamo, è la primaria fonte di energia per il nostro corpo, indispensabile per la nostra vita.
L’alimentazione, come sappiamo, è la primaria fonte di energia per il nostro corpo, indispensabile per la nostra vita.
La candida intestinale, definita anche candidosi intestinale, è un’infezione fungina dell’intestino. A scatenarla è un fungo del genere Candida.
L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell'organismo che si forma dalla decarbossilazione dell’istidina, ossia attraverso una reazione chimica che trasforma gli amminoacidi, nel caso specifico l’istidina, in ammine.
L'artrite psoriasica è un'artrite cronica molto complessa che colpisce le persone affette da psoriasi o con familiari interessati da questa malattia della pelle. Entrambe le condizioni sono di tipo infiammatorio e contraddistinte da una risposta anomala del sistema immunitario.
Noto anche come zucchero di frutta o levulosio, il fruttosio è un monosaccaride, ovvero uno zucchero semplice, naturalmente presente, in quantitativi diversi, in alimenti quali miele e frutta. Il fruttosio si trova anche in molte verdure e viene utilizzato nello zucchero industriale, in quanto componente del saccarosio.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo caratterizzato dalla risalita dei succhi gastrici all’interno dell’esofago che provoca una sensazione di bruciore retro sternale e rigurgito acido.
Il colesterolo è una molecola di grasso che, se presente in livelli adeguati, contribuisce al buon funzionamento dell’organismo.
L’ipertrigliceridemia è la definizione medica dell’elevata concentrazione di trigliceridi nel sangue: una condizione che espone a vari rischi per la nostra salute come malattie cardiovascolari, aterosclerosi e pancreatite.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indica un consumo massimo, giornaliero, di 5 grammi di sale (corrispondenti a circa 2 grammi al giorno di sodio): considerando che, gran parte del sodio che assumiamo deriva da prodotti alimentari presenti sul mercato (ad esempio pane, prodotti da forno, formaggi, salumi) o da prodotti che lo contengono in modo naturale, possiamo capire quanto sia facile andare ben oltre il consumo massimo suggerito.