Ritenzione idrica: un nemico insidioso da sconfiggere!

La ritenzione idrica è un problema molto più comune di quello che pensiamo, tant’è che colpisce la maggior parte delle donne, in particolar modo dai 30 anni in su. Si manifesta con un accumulo di liquidi nei tessuti del nostro corpo, con conseguente fastidioso gonfiore.

Sebbene possa sembrare solo un fastidioso inestetismo, la ritenzione idrica può avere implicazioni dirette sulla nostra salute, che vi spiegherò all’interno di questo articolo.

È una condizione particolarmente diffusa nel mondo occidentale, dove lo stile di vita e le abitudini alimentari sono spesso sregolate, fatte di ritmi stressanti e di cibi industrializzati. Le donne sono più colpite rispetto agli uomini, anche a causa delle fluttuazioni ormonali che le accompagnano durante la vita: dal ciclo mestruale alla gravidanza, alla menopausa.

Inoltre, alcune condizioni tipiche della donna, come la sindrome premestruale o la sindrome dell’ovaio policistico, possono aggravare ulteriormente il problema.

Nel mondo industrializzato, la ritenzione è spesso legata ad una dieta troppo ricca di sodio e troppo povera di potassio, oltre a cattive abitudini come la sedentarietà, un eccesso di stress ed un abuso di alimenti processati: tutti fattori che contribuiscono a far trattenere più liquidi del necessario al nostro organismo.

Quali sono le cause della ritenzione idrica?

Può derivare da diversi fattori ma, quello più diffuso alle nostre latitudini è un consumo eccessivo di sodio che trattiene l’acqua nei tessuti. A questo possiamo aggiungere condizioni come l’insufficienza venosa (quando le vene non trasportano efficacemente il sangue dalle gambe al cuore), problemi cardiaci o problemi renali (quando non funzionano correttamente, non filtrano i liquidi in eccesso, enfatizzando il problema).

Altre cause possono essere ricercate negli squilibri ormonali (che vanno ad influenzare la regolazione dei fluidi), in uno stile di vita troppo sedentario o nelle condizioni di sovrappeso.

La ritenzione idrica può causare diversi problemi di salute: il gonfiore, o edema, può essere doloroso ed interferire con le attività quotidiane, peggiorando la nostra qualità di vita. Può causare, inoltre, un aumento di peso temporaneo ed ingannevole che può influire negativamente sulla nostra autostima, ostacolare la circolazione sanguigna con conseguente sensazione di pesantezza e stanchezza sulle gambe ma anche esacerbare problemi cardiaci come l’insufficienza congestizia (una condizione in cui il cuore non riesce a pompare sangue in modo efficace per soddisfare le esigenze del corpo), aumentando il rischio di complicazioni serie.

Cosa fare per contrastare la ritenzione idrica?

Come spesso accade, una corretta alimentazione può aiutarci a prevenire e gestire questa condizione: ridurre il consumo di sodio è fondamentale (avendo cura di controllare anche tutti quegli alimenti insospettabili dove può essere utilizzato come ingrediente), optando per alimenti freschi e preparati in casa. Allo stesso modo, aumentare il consumo di cibi ricchi di potassio può contribuire a bilanciare i livelli di sodio, in quanto funziona come suo antagonista.

Bere, sebbene possa sembrare controintuitivo, è essenziale per ridurre la ritenzione: l’acqua, infatti, aiuta ad eliminare il sodio in eccesso; così come il consumo di alimenti ricchi di fibre (frutta, verdura, cereali integrali e legumi) aiuta a mantenere un intestino sano e può prevenire la ritenzione.

Alcuni alimenti possono essere amici in questo duro compito: i cetrioli, ad esempio, sono ricchi di acqua e, grazie alle loro proprietà detox, aiutano ad idratarci e ad eliminare le tossine; l’anguria è un’altra valida fonte di liquidi e potassio ma sono ottimi anche gli asparagi, ricchi di antiossidanti e vitamine, che hanno proprietà diuretiche naturali.

Anche l’ananas può essere un valido alleato, grazie ad un enzima (la bromelina) che aiuta a contrastare gli stati infiammatori. Dall’altra parte, gli alimenti processati sono spesso ricchi di sodio e possono contribuire ad aumentare la gravità del problema: insaccati, carni affumicate, snack come patatine e salatini, alimenti conservati, preparazioni da forno e bevande zuccherate andrebbero eliminati o, quanto meno, ridotti il più possibile.

Evitiamo anche il consumo di carboidrati raffinati che possono causare picchi insulinici e limitiamo il consumo di zuccheri aggiunti, bevande alcoliche e caffeina, tutte possibili cause di infiammazione e ritenzione di liquidi.

Pensate che, secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Hypertension, una dieta iposodica e ricca di potassio, può aiutare significativamente nella riduzione della pressione arteriosa (con conseguente diminuzione del rischio cardiovascolare) e nella lotta alla ritenzione idrica.

Da questo è facile capire l’importanza del modificare la nostra dieta per gestire al meglio questa condizione.

Oltre all’aspetto alimentare, possiamo adottare una serie di piccoli accorgimenti nelle nostre routine quotidiane, come l’evitare posizioni prolungate (stare seduti o in piedi per lunghi periodi può aggravare la situazione, in particolar modo nelle gambe e nelle caviglie), usare calze a compressione (possono aiutare a migliorare il flusso sanguigno), optare per dei massaggi periodici, come il linfodrenaggio manuale (che può aiutare a stimolare il sistema linfatico), evitare di indossare capi di abbigliamento che possono ostacolare la circolazione come abiti troppo stretti o tacchi molto alti ed imparare a gestire lo stress che, quando si cronicizza, può influenzare negativamente i nostri livelli ormonali.

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