Intestino irritabile? Migliora la tua vita con questi consigli

Sicuramente avrete sentito parlare della sindrome del colon irritabile, o del suo acronimo inglese IBS (Irritable Bowel Syndrome), un disturbo che colpisce l’intestino con una serie di sintomi fastidiosi come dolore addominale, gonfiore, costipazione o frequenti episodi di diarrea (spesso scatenati da specifici alimenti o da momenti di forte stress).

Le sue cause sono da ricercare in una combinazione di fattori fisici e psicologici come sensibilità aumentata del colon, anomalie nella motilità intestinale, infiammazioni lievi, alterazioni della flora batterica e forti condizioni di stress o di ansia.

Secondo una recente ricerca scientifica, esiste una stretta correlazione tra lo stress e lo sviluppo di questa condizione: si è scoperto, infatti, che può essere un fattore chiave nello scatenare l’infiammazione intestinale, aumentando la permeabilità delle pareti del colon e alterando l’equilibrio del microbiota intestinale. Inoltre, lo stress cronico può attivare una risposta infiammatoria sistemica, rilasciando citochine che influenzano negativamente il sistema gastrointestinale, causando alterazioni della motilità e un aumento della percezione del dolore.

L’IBS, infatti, può avere un impatto significativo sulla qualità della nostra vita, limitando le attività quotidiane ed influenzando il benessere emotivo. Il suo trattamento è personalizzato, per questo è importantissimo affidarsi ad un nutrizionista esperto, in grado di valutare la condizione per poi proporre un piano alimentare specifico, abbinato alla supplementazione di micronutrienti e probiotici.

Essendo una condizione a lungo termine, il trattamento si concentra sul controllo dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita, solitamente optando per una dieta a basso contenuto di FODMAP e ad un lavoro sulla diminuzione della condizione di stress.

Sia la tipologia di cibo che le modalità in cui lo assumiamo possono acutizzare la condizione, per questo è necessario seguire alcune raccomandazioni generali:

  • cerchiamo di mantenere una buona idratazione: l’equilibrio idrico è fondamentale per ammorbidire la consistenza delle feci e facilitarne il transito. Inoltre, l’acqua è essenziale per le funzioni digestive, aiutando a dissolvere i nutrienti e a mantenere la mucosa idratata e in salute;
  • cuciniamo senza l’aggiunta di grassi animali come burro, lardo o strutto, preferendo cotture semplici al vapore, alla piastra o al forno;
  • evitiamo un’alimentazione troppo ricca di proteine di origine animale e povera di carboidrati complessi e fibre;
  • mangiamo lentamente ogni boccone, masticandolo con cura;
  • evitiamo di saltare i pasti, specialmente con la convinzione che possa aiutarci a perdere peso.

 

Quali alimenti evitare in caso di IBS?

Esistono una serie di alimenti che possono peggiorare la condizione e che, pertanto, dovremmo ridurre al massimo o, meglio ancora, evitare:

  • dolcificanti come sorbitolo, mannitolo ed altri composti presenti in gomme da masticare, preparazioni dolciarie industrializzate, caramelle senza zucchero, ecc;
  • bevande alcoliche e superalcoliche;
  • bevande zuccherate e gassate, compresi succhi di frutta (anche con la dicitura senza zuccheri aggiunti);
  • condimenti come burro, strutto, margarina, lardo, panna;
  • carni processate ed insaccati;
  • carni conservate sotto gelatina;
  • salse elaborate come maionese, ketchup, salsa bernese, ecc;
  • peperoncino ed altre spezie piccanti che possono irritare la mucosa intestinale;
  • dadi, brodi e minestre pronte, già confezionate;
  • merendine, snack dolci e snack salati industrializzati e confezionati;
  • prodotti da forno realizzati con farine raffinate.

 

Fortunatamente, abbiamo anche degli alimenti amici che possono aiutare a migliorare la condizione:

  • cereali senza glutine: facilmente digeribili, sono ricchi di fibre che aiutano il transito intestinale;
  • banane: fonte di potassio, aiutano a prevenire la diarrea ed il gonfiore;
  • salmone: ricco di acidi grassi Omega-3 che possono avere effetti antinfiammatori benefici per il sistema digestivo;
  • carote e spinaci: ricchi di fibre insolubili, possono contribuire a regolarizzare il transito intestinale;
  • tè alla menta: noto per i suoi effetti calmanti sul tratto gastrointestinale, può aiutare a ridurre gonfiore e dolore;
  • acqua: essenziale per evitare condizioni di disidratazione, che possono esaerbare i sintomi dell’IBS.

 

Come vi dicevo poco fa, in questi casi l’approccio migliore rimane quello FODMAP, acronimo di Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols (ovvero un gruppo di carboidrati che possono essere mal assorbiti nell’intestino, causando sintomi gastrointestinali).

La dieta FODMAP mira a ridurne l’assunzione per alleviare i sintomi dell’intestino irritabile ed è essenziale perché aiuta ad identificare e limitare i cibi che possono scatenare i sintomi. Riducendo l’assunzione di questi carboidrati fermentabili, è possibile alleviare il gonfiore, ridurre il gonfiore e contenere gli altri sintomi gastrointestinali.

Ogni persona richiede, però, un approccio specifico che deve essere valutato, caso per caso, dal proprio nutrizionista di fiducia. Se ti ritrovi nella sintomatologia che ti ho descritto all’inizio dell’articolo, potresti soffrire di colon irritabile, condizione che va a peggiorare notevolmente la qualità della tua vita: è ora di correre ai ripari, tornando a vivere nel modo che meriti.

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