Steatosi epatica: l’epidemia silente del XXI secolo. Ecco cosa fare

Avete mai sentito parlare di fegato grasso? Il suo nome scientifico è steatosi epatica, una malattia generalmente asintomatica (fino quando non raggiunge condizioni molto gravi) che può essere rilevata attraverso alcuni esami come un prelievo del sangue o un’indagine radiologica a mezzo ecografia / tomografia.

Ma perché si chiama “fegato grasso”?

Il suo nome deriva dall’infiltrazione di grasso nella struttura del fegato, in particolar modo sotto forma di trigliceridi, che porta ad un aumento delle sue dimensioni.

Ne esistono due tipologie: la steatosi epatica alcolica e la steatosi epatica non alcolica.

La prima, si manifesta nella maggior parte delle persone che consumano grosse quantità di bevande alcoliche e superalcoliche e, se non ha raggiunto stadi importanti, è reversibile con la sospensione del loro consumo. In questo caso, l’approccio nutrizionale va nella direzione di un’adeguata alimentazione e di una riduzione della sedentarietà, abbinate ad uno stile di vita sano.

La steatosi epatica non alcolica, invece, comprende varie patologie a carico del fegato ed aumenta con l’incremento del grado di obesità. Purtroppo, negli ultimi anni, a causa di un’alimentazione troppo industrializzata, si stanno verificando sempre più casi anche in età evolutiva, un vero e proprio problema emergente a cui bisogna porre rimedio.

Si suddivide in condizione primaria, associata alla sindrome metabolica (una combinazione di fattori di rischio cardiovascolare come obesità, dislipidemie, ipertensione, ipertrigliceridemia, iperglicemia e bassi valori di colesterolo HDL) e secondaria, che si manifesta in persone sottoposte ad interventi chirurgici o in caso di diete troppo ipocaloriche protratte a lungo.

Come potrete immaginare, una corretta alimentazione è di fondamentale importanza, per questo voglio darvi una serie di consigli pratici che potete facilmente mettere in atto ogni giorno:

  • scegliete alimenti ad elevato contenuto di fibre;
  • riducete il consumo di carboidrati semplici, da sostituire con quelli complessi;
  • optate sempre per le versioni integrali dei vari cereali, più ricche di nutrienti;
  • privilegiate alimenti a basso contenuto di grassi;
  • cucinate con metodi di cottura semplici come pentola a pressione, vapore o griglia, evitando le fritture e l’utilizzo di burro, strutto e margarina;
  • evitate il digiuno prolungato, specialmente se finalizzato alla perdita di peso (da non confondere con il digiuno intermittente che, al contrario, può apportare effetti benefici);
  • sempre sotto indicazione del proprio nutrizionista di fiducia, valutate la possibilità di supplementare specifici micronutrienti, come Omega-3 o vitamina E.

 

Andando ad analizzare i singoli alimenti, invece, esistono una serie di cibi che possono essere amici del nostro fegato e, al contrario, alcuni che dovrebbero essere totalmente evitati.

Cosa non mangiare in caso di steatosi epatica?

  • alimenti pronti, ricchi di grassi idrogenati;
  • junk food come patatine fritte o altri alimenti che tipicamente troviamo nei fast-food;
  • prodotti da forno come grissini, cracker, taralli, pizzette, focacce, in particolar modo se confezionati o preparati con farine raffinate;
  • dolci, pasticcini, biscotti, merendine o caramelle gommose;
  • insaccati e carni processate ricche di grassi saturi;
  • vino, birra e superalcolici;
  • bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati (anche se riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”;
  • salse come maionese, BBQ o condimenti per insalate.

 

Quali sono i migliori alimenti in caso di steatosi epatica?

Come vi accennavo, questa patologia è sempre più diffusa a causa di un’elevata industrializzazione nel settore alimentare, che ha portato all’inserimento in commercio di una grande quantità di prodotti pratici (già pronti), all’apparenza gustosi e sani.

Tuttavia, la migliore alimentazione deriva sempre dalla vera dieta mediterranea, fatta di cereali integrali, legumi e tante verdure, cibi perfetti sia per la salute generale del nostro organismo che per prevenire la steatosi.

Via libera, quindi, a:

  • pesce azzurro ad alto contenuto di acidi grassi Omega-3;
  • verdura di stagione (sia cruda che cotta), variando ogni giorno i colori nel piatto, in modo da assumere uno spettro più ampio di antiossidanti, minerali e vitamine;
  • cereali integrali come farro, avena, riso, miglio, grano saraceno e quinoa;
  • lenticchie, piselli, fagioli e ceci, ricchissimi di fibre e proteine di origine vegetale;
  • erbe aromatiche e spezie di ogni tipo, in modo da insaporire i piatti riducendo il consumo di sale;
  • acqua, tè, tisane calde o fredde ed infusi, in modo da garantirci un’adeguata idratazione durante la giornata.

 

Un altro punto importantissimo, in particolar modo in ottica preventiva, è quello di mantenere controllato il peso corporeo, cercando di eliminare i chili di troppo in caso di sovrappeso ed obesità: questo è possibile sia attraverso un regime alimentare pensato per noi da un bravo nutrizionista, sia con uno stile di vita più attivo che includa attività fisica almeno 3 volte a settimana, il giusto riposo notturno (mi raccomando, curate bene l’igiene del sonno) e la riduzione dello stress.

Se nel corso degli anni avete esagerato con cibo ed alcool, ed avete accumulato qualche chilo di troppo, potrebbe essere un buon momento per valutare l’eventuale presenza di questa patologia in modo da agire prima che sia troppo tardi: vi aspetto in uno dei miei Studi in Svizzera, ricevo a Pontresina, Poschiavo, Lugano e Zurigo.

Prenotare un primo consulto è semplicissimo, vi basterà cliccare su questo link.


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