Oltre il visibile: l’intossicazione da metalli pesanti

I metalli pesanti, sono degli elementi naturali presenti nell’ambiente, tuttavia il continuo aumento dell’inquinamento, sta portando ad un aumento crescente della loro presenza nella nostra vita quotidiana, fino ad arrivare ad un problema che non dovrebbe più essere ignorato.

Piombo, mercurio, arsenico e cadmio, sebbene possano sembrarci sostanze pericolose, fanno parte della nostra vita molto più di quanto possiamo immaginare, entrando in contatto con il nostro corpo tramite l’aria, l’acqua e, soprattutto, il cibo.

I loro effetti sul nostro organismo sono spesso molto subdoli e silenziosi e possono incidere notevolmente sul nostro stato di salute, specialmente se non individuati e trattati per tempo.

Il loro accumulo, infatti, è noto per essere tossico, con effetti che possono variare da disturbi lievi a gravi patologie croniche. I metalli pesanti, infatti, possono accumularsi nei tessuti e negli organi, interferendo con i nostri processi metabolici e danneggiando il sistema nervoso, il sistema immunitario e persino il nostro DNA.

Un’esposizione prolungata può portare a problemi neurologici, con disturbi cognitivi, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e persino malattie degenerative come l’Alzheimer, tutte condizioni associate ad un accumulo di sostanze come mercurio e piombo.

Anche il nostro sistema cardiovascolare può essere coinvolto: metalli come il cadmio possono, infatti, aumentare il rischio di ipertensione e altre patologie cardiache… ma non è finita qui; un accumulo di piombo e di mercurio può interagire con l’equilibrio ormonale, interferendo sulla funzionalità tiroidea e sulla fertilità.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), alcuni metalli potrebbero avere anche effetti cancerogeni, pertanto capite bene l’importanza che dovremmo dare a queste tematiche.

Non tutti gli alimenti hanno lo stesso livello di contaminazione: i cibi più a rischio sono quelli che, per loro natura, o per il loro ciclo produttivo, tendono ad accumulare metalli pesanti come:

  • pesce e frutti di mare: in particolare tonno, pesce spada e sgombro a causa dell’inquinamento degli oceani,
  • riso e cereali: in alcune regioni, il riso è una delle maggiori fonti di esposizione all’arsenico, in quanto cresce in campi sommersi dove l’acqua contaminata è in contatto diretto con la piantagione,
  • carne e derivati: il piombo ed altri metalli pesanti possono essere presenti negli alimenti di origine animale, specialmente se gli animali sono allevati in zone industriali o vengono alimentati con mangimi contaminati,
  • alimenti processati: le lavorazioni di raffinazione industriale e l’uso di additivi possono contribuire alla contaminazione.

Ma come possiamo proteggerci da tutto questo?

La chiave per ridurre l’accumulo di questi metalli pesanti è adottare una dieta equilibrata, che includa alimenti con proprietà chelanti (ovvero la capacità di legarsi ai metalli pesanti, favorendone l’espulsione dal nostro organismo).

Esistono, poi, una serie di strategie nutrizionali che possiamo mettere in atto come aumentare il consumo di fibre (favoriscono il transito intestinale e possono ridurre l’assorbimento dei metalli pesanti), optare sotto consiglio e supervisione di un bravo nutrizionista per una supplementazione di specifici micronutrienti (come lo zolfo, che può aiutare il fegato nei processi di detossificazione), provare ad inserire delle alghe come la clorella o la spirulina (che sono dei potenti chelanti naturali, in grado di favorire l’espulsione dei metalli pesanti) e aumentare l’introito di antiossidanti (ad esempio vitamina C e vitamina E, che possono proteggere le nostre cellule dai danni causati da questi metalli).

A tal proposito, uno studio condotto dalla Harvard T.H. Chan School of Public health, ha evidenziato come un’alimentazione ricca di antiossidanti possa contribuire a modulare la risposta cellulare allo stress ossidativo. I ricercatori hanno poi evidenziato i benefici di una dieta ricca di polifenoli (come quella mediterranea) nella protezione delle membrane cellulari (particolarmente vulnerabili ai danni dei radicali liberi) e nel contribuire a limitare l’impatto tossico dei metalli pesanti.

Per comprendere al meglio se il nostro corpo presenta elevate dosi di queste sostanze, vi suggerisco di effettuare un’analisi dei metalli pesanti tramite fotospettrometria: un esame facile, non invasivo e totalmente indolore che, in pochi minuti, permette di avere un referto indicante la tipologia ed i livelli di metalli pesanti presenti nel nostro organismo.

In questo modo, sarà possibile intervenire prontamente con la giusta terapia nutrizionale, oltre che con una specifica supplementazione di micronutrienti per ridurre il carico tossico.

Se nell’ultimo periodo vi sentite sempre affaticati, con problemi di concentrazione e memoria, con debolezza muscolare o avete riscontrato eruzioni cutanee, capelli e unghie fragili o cambiamenti nel colore della pelle, potrebbe essere arrivato il momento di indagare più a fondo. Questi sintomi, infatti, potrebbero essere segnali di un possibile accumulo di metalli pesanti nel nostro corpo.

Non ignorare questi campanelli d’allarme: se sospetti di averne livelli elevati, o se vuoi semplicemente proteggerti al meglio, puoi prenotare un primo consulto nei miei Studi di Pontresina, Lugano e Zurigo cliccando su questo link; ti aspetto!


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