25 Ago Nutrizione intelligente: contrastare l’endometriosi, in un viaggio verso il benessere
Oggi voglio parlarvi di un disturbo che coinvolge una percentuale elevatissima di donne, pensate che si stima possa esserne affetta il 10% di tutta la popolazione mondiale: l’endometriosi.
Sicuramente ne avrete già sentito parlare… ma cos’è esattamente?
L’endometriosi è come “un’onda anomala” che trasporta il tessuto endometriale lontano dalla sua posizione abituale, raggiungendo altre zone del nostro corpo come ovaie, tube, vescica e, addirittura, intestino.
È una condizione che colpisce durante l’età fertile e che, spesso, si fatica a diagnosticare scoprendola solo durante visite ginecologiche o indagini specialistiche, con un’infiammazione sottostante che può passare inosservata per lungo tempo.
I campanelli d’allarme includono un fastidioso compagno di viaggio: il dolore, protagonista indiscusso di questa condizione. Dolori pelvici persistenti, crampi mestruali che sfidano antidolorifici, fastidi durante la defecazione e nei rapporti sessuali, tutti segni che non dovremmo ignorare.
L’endometriosi può anche influenzare il ciclo mestruale, la fertilità e persino il sistema gastrointestinale, portando sintomi come gonfiore, stitichezza, nausea e irritabilità intestinale. Spesso, porta con sé anche irregolarità del ciclo, problemi di fertilità e molto altro ancora, arrivando ad influenzare anche il nostro intestino con sintomi come:
- gonfiore addominale,
- stitichezza,
- nausea,
- intestino irritabile.
La sua cura può includere anche interventi chirurgici o l’utilizzo di alcune tipologie di farmaci che, non sempre, possono essere assunti da tutte le persone; ma la buona notizia è che, tramite una corretta alimentazione, possiamo migliorare notevolmente la sintomatologia, rallentandone anche il decorso: questo avviene tramite una dieta antinfiammatoria, finalizzata a migliorare il nostro benessere.
Grazie a specifici alimenti, potremo andare a ridurre lo stato infiammatorio, rafforzare il sistema immunitario, ridurre le condizioni di stipsi e stitichezza, il dolore e la stanchezza oltre che rafforzarci dal punto di vista psicologico, ritrovando l’energia e la vitalità che avevamo perso.
Esistono, infatti, dei cibi in grado di aiutarci, quando siamo davanti ad una situazione infiammatoria, interagendo con determinate funzioni dell’organismo, favorendone i fisiologici processi e riducendo gli estrogeni in circolo.
Ma quali sono questi alimenti?
- Pasta, pane e cereali senza glutine,
- legumi come ceci, lenticchie e piselli,
- quinoa,
- fiocchi di riso, di farro e di altri cereali senza glutine,
- mais,
- uova (sempre con moderazione),
- formaggi di capra e pecora,
- avocado,
- semi oleosi,
- frutta secca,
- pesce azzurro (ricco di Omega-3),
- frutta e verdura fresca, biologica e di stagione.
Tutti questi alimenti sono ricchi di nutrienti ad azione antinfiammatoria, favoriscono la digestione, aiutano la funzionalità ed il transito intestinale e abbassano il livello ematico degli estrogeni, in modo che i tessuti estrogeno-dipendenti (come l’endometrio), si mantengano a riposo.
Via libera agli antiossidanti (che, oltre a ridurre lo stato infiammatorio, agiscono anche come scudo contro i danni da radicali liberi prevenendo l’invecchiamento cellulare) ed agli Omega-3, molto importanti per il nostro organismo e per il nostro sistema cardiovascolare, in grado di alimentare la produzione di prostaglandina PGE1, una molecola che agisce contro i processi infiammatori.
Di contro, esistono una serie di cibi che andrebbero limitati o, meglio ancora, eliminati completamente dalla nostra tavola in quanto potrebbero acuire i processi infiammatori, velocizzando l’avanzamento dell’endometriosi.
Quali sono?
- tutti i preparati industrializzati, sia dolci che salati, come merendine, biscotti, tramezzini, patatine,
- tutti i prodotti da forno realizzati con farine raffinate (sono anche poveri di fibre e nutrienti, contribuendo ai picchi glicemici),
- carne rossa, carni processate ed insaccati,
- formaggi freschi ricchi di lattosio,
- zucchero e preparazioni dolciarie che ne sono ricche,
- soia,
- peperoncino,
- bevande alcoliche e superalcoliche,
- caffeina,
- bibite gassate e zuccherate,
- succhi di frutta industrializzati (ricchi di zuccheri e poveri di nutrienti).
Assicuriamoci poi di verificare i valori della vitamina D e della vitamina B12, valutando con il nostro nutrizionista di fiducia l’eventuale necessità di supplementarli in caso di carenze. Altri nutrienti benefici, che possono essere integrati, sono curcuma, quercetina ed Omega-6 (ma sempre e solo sotto consiglio di un professionista).
Questa è solo la punta dell’iceberg quando si tratta di comprendere il delicato rapporto tra endometriosi ed alimentazione: se vi ritrovate nella descrizione della sintomatologia o se avete già ricevuto una diagnosi, potete contare su di me per un’analisi approfondita della situazione ed un regime alimentare specifico.
Insieme, costruiremo un percorso verso un miglioramento del benessere e dello stato di salute perché, ricordate: non siamo solo ciò che mangiamo, ma come mangiamo può influire sulla qualità della nostra vita.
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