Dieta senza lectine: a cosa serve?

Avete mai sentito parlare della dieta senza lectine?

Suppongo di no, per questo vi spiego tutto in questo articolo, ma partiamo dalla base: cosa sono le lectine?

Le lectine sono delle proteine vegetali che si trovano in molti alimenti di origine vegetale, ad esempio nei legumi o nei cereali integrali ed in alcune verdure.

Queste proteine svolgono importanti funzioni biologiche nel nostro corpo come regolare i livelli di proteine nel sangue o controllare l’adesione delle glicoproteine alle cellule ma, quando vengono introdotte in quantità più elevate, possono creare alcune problematiche.

Nello specifico, secondo un recente studio effettuato, le lectine si legherebbero ai carboidrati e ad alcune cellule del corpo, attraversando il sistema digestivo senza essere trasformate, inibendo l’assorbimento di vitamine e favorendo il deposito degli zuccheri nelle cellule adipose, oltre ad indebolire il nostro sistema immunitario.

Inoltre, queste proteine, possono aumentare la permeabilità intestinale, innescando una risposta immunitaria ed infiammatoria.

L’aumento della permeabilità intestinale può portare, infatti, a ripercussioni importanti come:

  • Iper attivazione del sistema immunitario che, di conseguenza, alimenta l’infiammazione cronica locale;
  • danneggiamento di tessuti sani all’interno di altri organi (dovuta alla circolazione delle tossine) che promuove fenomeni infiammatori ed autoimmuni;
  • comparsa di fenomeni allergici o malattie infiammatorie croniche intestinali.

A differenza delle normali proteine alimentari, infatti, le lectine non vengono agevolmente scomposte dagli enzimi dell’intestino ma, anzi, un’elevata percentuale rimane biologicamente attiva ed immunologicamente intatta.

Inoltre, queste proteine possono provocare anche cambiamenti alla flora batterica intestinale come una sovra crescita di batteri tipo E. Coli, Streptococcus e Lactobacillus.

Se vi capita frequentemente di riscontrare gonfiore o dolore addominale, alternanza tra stipsi e diarrea, stanchezza cronica, senso di spossatezza o mal di testa ricorrenti, vi consiglio di effettuare un’analisi del microbioma intestinale in modo da identificare l’eventuale presenza di disbiosi (una condizione in cui la nostra flora batterica non è più in equilibrio e può portare a varie problematiche, anche gravi).

Questa analisi deve essere sempre svolta con li supporto di un professionista in grado di interpretare correttamente i risultati e consigliarvi la giusta alimentazione abbinata alla supplementazione di specifici probiotici e prebiotici. Il fai da te, in questi casi, può essere molto pericoloso e portare ad un aggravamento della condizione.

Una dieta senza lectine, alla pari di una dieta senza glutine, prevede la riduzione o l’eliminazione di tutti gli alimenti che la contengono in quantità elevate, lo stesso dicasi anche di tutti i preparati e degli alimenti trasformati che ne contengono al proprio interno.

Esistono una serie di accorgimenti che ci permettono di eliminarle già nella preparazione degli alimenti: ad esempio, per quanto riguarda i legumi, sappiamo che la cottura ne riduce in maniera drastica il contenuto.

Vi consiglio, dopo averli lasciati in ammollo, di cuocerli a fuoco lento in modo da garantire una migliore inattivazione delle lectine.

Possiamo, inoltre, utilizzare anche queste tre metodologie per la preparazione dei legumi: fermentazione (ad esempio per la soia, ottenendo miso e tempeh), lievitazione (che permette di degradare gli antinutrienti migliorando la digeribilità) e germogliazione (che ne consente il consumo sia da cotti che da crudi).

Anche qui, come per l’interpretazione dei risultati dell’analisi del microbioma, è sempre necessario il parere di un nutrizionista: solo lui, infatti, potrà consigliarvi se, e quando, mettere in atto una dieta che porti all’esclusione di determinate tipologie di alimenti; questo, solo dopo aver effettuato un’approfondita visita e studiato il caso clinico che varia da persona a persona.

Evitate, pertanto, il fai da te: può essere inutile e può portarvi a manifestare carenze nutrizionali.

Se volete approfondire l’argomento o se vi ritrovate in uno dei sintomi sopra riportati, contattatemi per un primo consulto gratuito, lo potete prenotare cliccando qui.

 


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