Perché è importante ridurre il consumo di sale nella nostra dieta?

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indica un consumo massimo, giornaliero, di 5 grammi di sale (corrispondenti a circa 2 grammi al giorno di sodio): considerando che, gran parte del sodio che assumiamo deriva da prodotti alimentari presenti sul mercato (ad esempio pane, prodotti da forno, formaggi, salumi) o da prodotti che lo contengono in modo naturale, possiamo capire quanto sia facile andare ben oltre il consumo massimo suggerito.

Nella dieta dei paesi industrializzati, si stima un apporto medio giornaliero di quasi 12 grammi di sale che supera di 10 volte le reali necessità del nostro organismo.

Un consumo eccessivo di sale, determina un aumento della pressione arteriosa che può portare ad un aumento del rischio di insorgenza di gravi malattie dell’apparato cardio circolatorio, come infarto del mio cardio ed ictus cerebrale ma non solo: diversi studi hanno dimostrato il ruolo di un consumo elevato di sale nell’aumento del rischio di sviluppare osteoporosi, insufficienza renale e alcuni tumori dell’apparato digerente (in particolar modo quello dello stomaco).

L’apporto di sale, inoltre, deve essere drasticamente ridotto in caso di patologie come insufficienza renale, scompenso cardiaco e cirrosi.

Il cibo confezionato è uno dei principali ostacoli alla riduzione dell’apporto di sodio nella nostra dieta, per questo è preferibile scegliere sempre prodotti freschi da cucinare e non alimenti già pronti.

Per diminuire l’apporto giornaliero di sale si possono seguire alcuni semplici consigli:

  • esaltare il sapore dei cibi con l’utilizzo di spezie, succo di limone o aceto balsamico;
  • limitare il consumo di alimenti confezionati come merendine, piatti pronti da riscaldare, preparati surgelati;
  • preferire uno spuntino a base di frutta, verdura, mandorle e noci al posto di uno snack salato:
  • limitare il numero di pranzi e cene fuori casa (spesso i ristoratori tendono ad abbondarne per insaporire le pietanze);
  • ridurre il consumo di insaccati: ad esempio 100g. di prosciutto crudo contengono ben 2 grammi di sodio;

La preferenza per i cibi salati è un fattore soggettivo che, spesso, deriva da abitudini dietetiche errate (ci sono intere popolazioni che non usano, in alcun modo, sale nella loro dieta): per questo è possibile rieducare il palato, in poco tempo, ad un nuovo sapore trovando gustose pietanze che, fino a poco tempo prima, potevano sembrare insipide.


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