Metalli pesanti e intossicazione: il segreto dietro sintomi apparentemente inspiegabili

Oggi vi parlerò di un argomento piuttosto insolito ma di cui è molto utile essere a conoscenza per salvaguardare il benessere del nostro organismo: i metalli pesanti.

Quali sono e come influiscono sul nostro corpo e sull’aumento di peso?

Quando sentite parlare di questi materiali, ci si riferisce ad una serie di sostanze appartenenti alla categoria chimica di metalli con densità, pesi e numeri atomici relativamente alti.

Molti di questi sono indubbiamente essenziali per il nostro organismo come, ad esempio, zinco, rame, cromo, ferro e manganese; tuttavia, ne necessitiamo quantità estremamente piccole.

Quando siamo eccessivamente esposti a queste sostanze, in particolar modo ad arsenico, cadmio, mercurio, piombo e cromo, si parla di intossicazione, una condizione in cui sono presenti in concentrazioni talmente elevate da influire, negativamente, sul funzionamento del nostro corpo.

L’esposizione può avvenire in vari modi: tramite l’alimentazione (in particolar modo con alimenti contaminati, come vi ho spiegato nel mio precedente articolo), con l’assunzione di alcune tipologie di farmaci o, addirittura, tramite l’ambiente stesso in cui ci troviamo che può esserne saturo.

Ma come fanno queste sostanze ad entrare nel nostro corpo?

Attraverso la pelle (ad esempio al contatto), i polmoni e le vie respiratorie (quando sono presenti nell’aria e li inaliamo) e con l’ingestione, coinvolgendo esofago, stomaco ed intestino. L’intossicazione che ne deriva può essere sia acuta (in questi casi è necessario rivolgersi subito all’ospedale più vicino) che cronica, ovvero diluita (ma costante) nel tempo.

Questa seconda condizione è sicuramente quella più “subdola” e preoccupante, anche perché la sintomatologia è sovrapponibile a quella di molte altre patologie e, spesso, può essere etichettata come “stress” quando, in realtà, non lo è affatto.

I sintomi più frequenti sono nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, mal di testa, difficoltà a prendere sonno o eccessiva sonnolenza durante la giornata ma, quando l’intossicazione dura più a lungo, può portare anche all’insorgenza di patologie degenerative e tumori.

Gli organi maggiormente colpiti da un’intossicazione di questo tipo sono il sistema nervoso centrale, la pelle, il sistema gastrointestinale e l’apparato cardiocircolatorio.

Ma a livello alimentare, dove sono concentrati questi metalli pesanti?

In molti più cibi di quello che, probabilmente, potete pensare:

  • arsenico: può essere presente in riso, cereali e, in minore misura, nella frutta e nella verdura,
  • cadmio: nei cereali, nella verdura, nelle patate e nei crostacei,
  • mercurio: nei pesci (in particolar modo in quelli di taglia medio-grossa come spada, tonno e salmone) oltre che nei frutti di mare,
  • piombo: può essere trovato in tè, caffè, cereali e verdura.

 

Poco fa ho menzionato anche la correlazione tra i metalli pesanti e l’aumento di peso, ora vi spiego come è possibile: queste sostanze che introduciamo nel nostro organismo costituiscono materiale di scarto che deve essere eliminato, poiché, come abbiamo visto, possono provocare numerose problematiche.

Un eccesso di tossine può portare ad un aumento di glucosio e colesterolo nel sangue, oltre a diminuire l’attività della tiroide, portando ad un incremento repentino di peso; inoltre, può esserci un aumento incontrollato della fame causato dall’influenza che queste sostanze possono avere sui segnali che il cervello invia al nostro corpo e viene favorita l’insulino resistenza (anticamera di malattie come il diabete).

Il nostro corpo, per impedire che vengano infettati gli organi vitali, tende a stipare le tossine nelle zone dove possono creare meno danni come cartilagini, tessuto connettivo e tessuto adiposo (e il peso… aumenta).

Ma quali sono i primi segnali di un’intossicazione di questo tipo?

Solitamente si manifesta con fiato corto, affanno, sensazione di bocca amara ed impastata, pancia gonfia, meteorismo, sfoghi cutanei, stitichezza; ci ammaliamo spesso e dormiamo male, sentendoci sempre stanchi e con poche energie.

L’intestino è il primo organo che viene messo in crisi dall’accumulo di queste sostanze ed un suo malfunzionamento è una causa ulteriore dell’aumento di peso: un intestino pigro, infatti, non smaltisce adeguatamente le scorie eliminate che rimangono in circolo e possono essere assorbite attraverso la parete intestinale, per poi passare al circolo sanguigno e depositarsi nei tessuti.

Una buona terapia chelante deve partire proprio da qui, andando a favorire un buon funzionamento del colon, eliminando le infiammazioni della mucosa intestinale e ripristinando la flora batterica buona.

A tal proposito, può essere utile un’analisi del microbiota intestinale, esame fecale che permette di conoscere l’esatta composizione della flora batterica, in modo da poter agire tramite una specifica supplementazione di probiotici e prebiotici, per ripristinare lo stato eubiotico.

Oltre a questo, un bravo nutrizionista può formulare un piano alimentare specifico, basato sull’assunzione di antiossidanti e sull’integrazione di specifici micronutrienti.

La ricerca dei metalli pesanti può essere fatta, in modo dettagliato, tramite l’analisi fotospettrometrica, un esame totalmente indolore e non invasivo che, in pochi minuti, permette di avere un referto dettagliato con tutte le quantità presenti nel nostro organismo.

Se vi trovate in presenza di sintomi persistenti, che non sembrano essere legati a patologie specifiche, e volete approfondire la tematica, sfruttando la possibilità di fare un esame fotospettrometrico direttamente in sede, potete prenotare un primo consulto con me in Studio, cliccando su questo link.

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