Ernia iatale e dieta: come prevenire o migliorare la condizione?

L’ernia iatale è una patologia causata dallo scivolamento di una porzione di stomaco verso il torace, attraverso un foro del diaframma, spesso associata a reflusso gastroesofageo ed acidità di stomaco.

È una condizione piuttosto diffusa e si stima possa colpire circa il 15% della popolazione occidentale, dove presenta una notevole incidenza; secondo la ricerca scientifica, questo è da attribuire principalmente ad un fattore dietetico: scarso apporto di fibre nella dieta con conseguente stitichezza, iperalimentazione (abbuffate frequenti), obesità e stile di vita sedentario.

Altre cause sono da ricercare in traumi addominali (ad esempio forti colpi come incidenti o sport da combattimento), aumento della pressione addominale (ad esempio nelle persone affette da tosse cronica o nelle persone in sovrappeso), fumo e abitudine all’utilizzo di vestiti molto stretti.

Con l’aumentare dell’età, il numero di persone che ne soffre aumenta: oltre i 50 anni si stima una percentuale del 25% mentre oltre gli 80 siamo prossimi al 100%.

La dieta non può favorire il riassorbimento dell’ernia iatale ma può contribuire alla sua prevenzione e a controllarne i fastidiosissimi sintomi.

L’alimentazione è molto simile a quella utilizzata nel controllo dell’esofagite da reflusso.

Pasti ad alto carico glicemico e ad alto contenuto lipidico aumentano i tempi di digestione e riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore, favorendo il reflusso; allo stesso modo alimenti come cavolfiori e broccoli possono provocare un’eccessiva produzione di gas, per questo andrebbero evitati.

In caso di stipsi frequente, una supplementazione di specifici ceppi batterici può favorire il transito intestinale ed il miglioramento dei gonfiori.

Da limitare il consumo di the, caffè, bevande alcoliche e spezie. Evitare il consumo di fritture, latticini, insaccati, farine e prodotti raffinati, cioccolato ed alimenti molto ricchi di sale; favorire, invece, il consumo di fibre alimentari (aiutano ad assorbire i succhi gastrici), cereali integrali e verdura fresca.

Consumare una colazione più abbondante ed abituarsi a mangiare meno a cena, oltre a fare pasti più piccoli ma frequenti (in questo modo si evita il sovraccarico dello stomaco).

In caso di sovrappeso è opportuno ritornare verso i valori ottimali, abbinando alla dieta anche dell’attività fisica.

Oltre agli accorgimenti alimentari, esistono anche una serie di attenzioni che possono aiutare ad evitare la fastidiosa sensazione di acidità dovuta alla risalita dei succhi gastrici:

  • attendere almeno due ore dal termine dell’ultimo pasto prima di coricarsi per il riposo notturno,
  • rialzare la testa del materasso per adottare una posizione leggermente elevata del torace,
  • evitare il fumo,
  • masticare lentamente,
  • non praticare attività fisica subito dopo i pasti,
  • evitare l’utilizzo di cinture ed abiti troppo stretti in vita.

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