Energia, lucidità, longevità: il ruolo nascosto dei micronutrienti.

Quando pensiamo all’invecchiamento, ci vengono subito in mente elementi come rughe, capelli bianchi o qualche dolorino in più… ma quello che spesso dimentichiamo è che il vero declino inizia molto prima, con piccoli segnali di stanchezza, difficoltà a ricordare un nome o perdita di tono muscolare; tutti fattori che non arrivano per caso, ma sempre a causa di carenze, come quella di specifici micronutrienti che, pur essendo presenti in quantità minime, sostengono le funzioni vitali del nostro corpo e della nostra mente.

Viviamo in un’epoca in cui il cibo è sempre disponibile, ma non necessariamente ricco di ciò che ci serve davvero: frutta e verdura coltivate in terreni impoveriti, processi di lavorazione che riducono il contenuto vitaminico, stili di vita che aumentano il fabbisogno di specifici nutrienti e inquinamento dilagante: tutto questo crea una condizione paradossale, ovvero mangiamo tanto, ma rischiamo di non assumere abbastanza micronutrienti.

Le conseguenze si vedono soprattutto con l’avanzare dell’età: un primo campanello d’allarme arriva sempre dalla nostra funzione cognitiva.

Uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease ha proprio messo in evidenza come bassi livelli di vitamina D siano associati a un rischio maggiore di deterioramento cognitivo negli anziani. Non si parla quindi solo di ossa fragili, ma di memoria, attenzione e capacità di apprendimento che vengono influenzate da un micronutriente spesso sottovalutato.

Allo stesso modo, sul piano fisico, una carenza di magnesio può compromettere l’efficienza muscolare e la regolazione energetica: in una ricerca comparsa su Nutrients, gli studiosi hanno osservato come livelli subottimali di magnesio siano correlati a una maggiore incidenza di sarcopenia (la perdita progressiva di massa e forza muscolare tipica dell’invecchiamento).

Due esempi, dunque, che mostrano come piccoli squilibri possano aprire la strada a problemi molto più grandi. Fortunatamente, possiamo fare molto partendo dalla tavola.

Un’alimentazione variegata e ricca di nutrienti resta la miglior forma di prevenzione: più colori nel piatto significano più tipi di antiossidanti e fitonutrienti come i polifenoli dei frutti rossi, il licopene dei pomodori o la luteina delle verdure a foglia verde, solo per citarne alcuni.

Le proteine di qualità, associate a una buona quota di micronutrienti, si trovano non solo nelle carni bianche o nel pesce, ma anche nei legumi (ricchi di ferro e zinco), e nella frutta secca, ottima fonte di magnesio e vitamina E.

Le uova, poi, sono ottimali per il nostro cervello (grazie alla colina che contengono), mentre gli alimenti fermentati, o addizzionati di fermenti, possono supportare l’equilibrio del nostro microbiota intestinale (sempre più legato, secondo le ultime ricerche, alle funzioni cognitive).

Il problema, tuttavia, è che spesso il solo cibo non basta: alcune condizioni di vita come stress cronico, scarsa igiene del sonno o utilizzo di alcune tipologie di farmaci, possono aumentare il fabbisogno di micronutrienti, portandolo ben oltre la capacità di copertura della dieta quotidiana.

In questi casi, può essere necessario un’integrazione di specifici nutrienti, sempre sotto indicazione e osservazione da parte del nostro nutrizionista di fiducia.

La vitamina D, soprattutto in Paesi con scarsa esposizione solare durante l’inverno, è uno degli esempi più chiari, ma anche gli omega-3, in particolar modo se la dieta è povera di pesce azzurro o altri alimenti che lo contengono. È però fondamentale evitare il fai da te perché un eccesso può essere dannoso quanto, se non più, della loro carenza. La supplementazione deve essere quindi sempre personalizzata, valutata attraverso analisi mirate e inserita in un quadro più ampio di stile di vita.

Ed è proprio questo l’approccio che porto avanti con il Metodo Colombo, ovvero un percorso cucito addosso a ciascuna persona, perché ogni individuo ha la sua storia, il suo metabolismo, le sue esigenze: per questo non ci si limita solo a controllare il peso o le abitudini alimentari, ma si va molto più in profondità, utilizzando un metodo multidisciplinare che prevede esami ematici specifici, valutazione dei livelli di micronutrienti, analisi del microbiota intestinale, controllo dello stress e della qualità del sonno.

Solo così è possibile disegnare una strategia nutrizionale capace di prevenire il declino fisico e cognitivo, garantendo energia e lucidità negli anni a venire.

Ricordiamoci di non aspettare i sintomi più gravi per iniziare ad agire: il vero segreto della prevenzione è intervenire prima che i campanelli d’allarme diventino vere e proprie sirene.

Avere cura della propria alimentazione, controllando attivamente i nutrienti che portiamo in tavola, significa investire nella qualità del tempo che vivremo: più energia per affrontare le giornate, più chiarezza mentale, più forza fisica.

Se senti che è il momento di fare un passo in più per la tua salute, ti invito a prenotare un appuntamento con me cliccando sul pulsante verde qui sotto: possiamo incontrarci nei miei studi di Lugano, Pontresina e Zurigo, oppure online, per avviare insieme un percorso che metta al centro il tuo benessere a lungo termine.

Ricorda: ogni giorno in cui scegli di prenderti cura di te è un giorno guadagnato, non perso.

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