
26 Nov Costipazione e microbiota intestinale: perché è importante monitorarlo
La stipsi è un problema ormai diffuso nei paesi occidentali che colpisce fino al 30% della popolazione. In quasi tutti i casi, si riconosce un’alterazione del microbiota intestinale.
È un disturbo fastidioso che, spesso, è associato a gonfiore addominale, meteorismo, cattiva digestione e persino cattivo umore.
È raccomandabile chiedere un parere allo specialista: sia perché il disturbo potrebbe essere la conseguenza di altre patologie, sia perché potrebbe essere necessario eseguire una opportuna integrazione con dei probiotici e prebiotici al fine di riequilibrare la flora batterica.
Il nostro intestino, infatti, è colonizzato da microorganismi che, nel loro insieme, costituiscono la flora batterica: si parla di circa 500 specie che vivono in perfetta simbiosi con il nostro organismo.
La flora batterica intestinale svolge diverse funzioni:
- Garantisce l’integrità della mucosa intestinale
- Protegge contro batteri patogeni
- Favorisce i processi digestivi
- Previene disturbi come stipsi e diarrea
- Permette la sintesi di vitamine importanti per il benessere dell’organismo (B12, K)
- Attiva la produzione di acidi biliari per la corretta digestione di proteine e lipidi
- Potenzia la funzione di barriera intestinale per prevenire l’eccessiva permeabilità
- Regola il transito intestinale
Quando l’equilibrio del microbiota viene alterato, si parla di disbiosi intestinale: una condizione in cui si assiste ad una proliferazione di patogeni che possono portare a infezioni e patologie come diverticoli e morbo di Crohn.
Le cause della disbiosi possono essere ricercate in:
- Diete con scarso apporto di fibre ed elevato apporto di alimenti raffinati
- Vita sedentaria e stress psicofisico
- Ritmi di vita frenetici
- Abuso di farmaci
Quando si sospetta una condizione di disbiosi intestinale è fondamentale effettuare una ricerca sulla composizione del microbiota intestinale per valutare eventuali presenze di squilibri: un importante screening da fare in Studio, rapido e non invasivo, consigliato in tutti i casi di stipsi, cattiva digestione, gonfiore addominale.
Una volta effettuato il test, sarà possibile decidere la corretta integrazione di probiotici (microorganismi capaci di mantenere o migliorare la flora batterica intestinale) e prebiotici (sostanze che vengono fermentate dalla flora batterica locale diventando, così, elementi nutritivi per la crescita di specie batteriche benefiche) per ripristinare il corretto equilibrio della flora intestinale e migliorare o prevenire la condizione di stipsi.