03 Apr Steatosi epatica non alcolica o fegato grasso: cos’è e cosa può provocare
La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è un eccessivo accumulo di grasso nel fegato che conduce progressivamente a processi di infiammazione, cicatrizzazione e morte dei tessuti. La condizione è legata a disfunzioni metaboliche e non deriva dall’abuso di alcolici.
La steatosi epatica non alcolica può insorgere a qualsiasi età ma la fascia che risulta più colpita è quella compresa tra i quaranta e i sessanta anni. La prevalenza di NAFDL è stata stimata intorno al 20-30% della popolazione nei paesi occidentali, una percentuale che aumenta soprattutto tra i soggetti in sovrappeso e i diabetici. Mediamente il 50% delle persone obese soffre di fegato grasso.
Non sono comunque esclusi neanche i soggetti normopeso e l’incidenza appare in aumento tra i bambini e i giovani, in particolar modo in condizioni di obesità.
Quali sono le cause del fegato grasso?
La Steatosi epatica non alcolica può essere dovuta a diversi fattori. Tra i principali:
- regimi alimentari troppo ricchi di zuccheri, generalmente associati a sovrappeso o obesità;
- alimentazione ipercalorica
- eccesso di bevande dolci e di fruttosio
- disbiosi intestinale
- carenza di vitamina D
Come si effettua la diagnosi della steatosi epatica non alcolica?
Nella maggior parte dei casi, in presenza di fegato grasso non si hanno sintomi specifici. La diagnosi può risultare quindi ritardata. Diverse persone scoprono di soffrire di steatosi epatica non alcolica solo nel momento in cui si sottopongono a un’ecografia dell’addome, spesso per altri motivi.
Può tuttavia accadere che si notino valori fuori norma negli esami del sangue o che il fegato appaia leggermente ingrandito nel corso di un check-up di routine.
Per stimare la probabilità di avere il fegato grasso si puó utilizzare il FLI (Fatty Liver Index), un parametro che tiene conto del valore dei trigliceridi, dell’enzima GGT e della circonferenza addominale.
In caso di sospetto di fegato grasso, è consigliabile approfondire con altri test, come un’ecografia, una TAC o una Risonanza Magnetica.
Solo in determinati casi, dalla diagnosi difficile, può essere richiesta una biopsia epatica, ossia l’asportazione di un campione di tessuto, da analizzare successivamente in laboratorio al microscopio.
Una volta accertata la presenza della patologia, è essenziale non trascurarla, affidandosi subito a un professionista che vi aiuterà a modificare lo stile di vita, con l’adozione di una dieta equilibrata abbinata a una corretta integrazione di micronutrienti.
Vediamo insieme alcuni consigli che possono aiutarvi a prevenire o migliorare la condizione di fegato grasso:
- evitare dolci e alcolici;
- consumare più verdura e cereali integrali;
- fare più attività fisica costante e moderata in modalità aerobica (per esempio, 45 minuti di corsa o camminata veloce, bicicletta o nuoto);
- perdere peso e ridurre il grasso addominale con un programma specifico (dieta epatica del Dr. Worm).
- supplementare colina, betaglucani, acidi grassi omega-3, vitamina E, probiotici specifici.
Quali sono le conseguenze del fegato grasso?
Il surplus di grasso nel fegato risulta pericoloso per la salute: la steatosi epatica non alcolica può evolvere in malattie del fegato, anche gravi.
Un fegato infiammato può diventare fibroso e indurito, conducendo progressivamente alla cirrosi, malattia cronico-degenerativa con serie ripercussioni sull’intero organismo. Il fegato grasso rappresenta, inoltre, uno dei fattori di rischio del carcinoma epatico, una tipologia di carcinoma particolarmente aggressiva che costituisce la seconda causa di morte per cancro al mondo.
In presenza di fegato grasso, è raccomandabile quindi rivolgersi subito a un professionista che vi aiuterà a migliorare lo stile di vita partendo da una dieta sana, basata su una corretta educazione alimentare, fino a un’adeguata attività fisica aerobica, da svolgere almeno tre volte a settimana.