11 Giu Dieta chetogenica: i pro ed i contro secondo lo specialista
La dieta chetogenica è un regime alimentare basato su una ridotta assunzione di carboidrati che porta il corpo alla produzione di glucosio tramite un processo di neoglucogenesi (degradazione degli aminoacidi al fine di produrre il glucosio necessario).
Di contro, devono essere aumentate le proteine e, soprattutto, i grassi.
Lo scopo principale di questo sbilanciamento nelle proporzioni dei macronutrienti è quello di costringere l’organismo ad utilizzare i grassi come fonte di energia: normalmente, le cellule ricavano energia dai carboidrati ma, quando ridotti ad un livello non più sufficiente, iniziano a ricavare energia dai grassi.
Le cellule nervose, però, non sono in grado di farlo: per questo il nostro organismo avvia un processo chiamato “chetosi” che porta alla formazione di corpi chetonici utilizzabili come energia dal cervello.
Per poter entrare in questo stato è sufficiente portare l’assunzione di carboidrati ad un massimo di 30-40g al giorno (può variare in funzione dell’individuo) per due o tre giorni.
Questa dieta porta alla produzione di un numero elevato di corpi chetonici (residui metabolici), responsabili della tendenza all’abbassamento del pH sanguigno.
Nei giorni che precedono l’entrata in chetosi si potranno avvertire una serie di sintomi rivelatori tra cui:
- bocca asciutta
- sete
- alito cattivo
- spossatezza
- riduzione dell’appetito
- aumento della diuresi
Questo regime alimentare viene utilizzato per dimagrimento rapido, terapia alimentare di patologie metaboliche come iperglicemia e ipertrigliceridemia e riduzione dei sintomi associati all’epilessia.
Di base, gli alimenti consentiti sono principalmente a base di proteine e lipidi, ovvero:
- Carne
- Pesce
- Uova
- Formaggi
- Semi oleosi
- Verdure
Mentre quelli da evitare (principalmente carboidrati) sono:
- Cereali
- Patate e derivati
- Alimenti zuccherati, dolci e merendine
- Legumi
- Bibite zuccherate
- Bevande alcoliche
La composizione dei pasti dovrebbe essere, quindi: 5-10% carboidrati, 25-30% proteine, 60-70% grassi.
Una delle caratteristiche del processo di chetogenesi è l’inibizione del senso di fame ed un conseguente effetto drenante e diuretico; inoltre, i valori di insulina si abbassano e si stabilizzano evitando picchi dannosi per la salute.
In questo modo è possibile evitare le sensazioni di fame e stanchezza psicologica (gli effetti principali della restrizione calorica in un regime alimentare bilanciato) raggiungendo, più facilmente, un peso corporeo ottimale.
La dieta chetogenica presenta anche una serie di svantaggi come:
- aumento della filtrazione renale
- aumento del carico di lavoro di fegato e reni
- possibile effetto tossico su fegato e reni da parte dei corpi chetonici
- possibile ipoglicemia
- possibile ipotensione
- catabolismo muscolare in presenza di attività motoria
ed è sconsigliata in caso di soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare (DCA), soggetti diabetici (di tipo 1), soggetti affetti da patologie epatiche o renali, donne in gravidanza o in allattamento.
Può essere seguita per brevi periodi di tempo e deve essere sempre seguita da una fase di graduale transizione verso una dieta sana e bilanciata abbinata ad uno stile di vita sano in modo da mantenere, a lungo termine, i risultati raggiunti.
È un regime alimentare molto efficace nella perdita veloce di peso ma non è semplice da seguire: basta, infatti, sgarrare (anche di poco) in termine di carboidrati per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e utilizzare nuovamente la sua fonte energetica primaria, gli zuccheri.
Per questo è necessario essere seguiti da uno specialista della nutrizione che, dopo aver valutato la condizione di salute del paziente, potrà suggerire i giusti equilibri biochimici e la giusta supplementazione di micronutrienti in base alle specifiche esigenze in modo da mantenere un giusto apporto di calorie e carboidrati al fine di soddisfare tutte le richieste nutrizionali e vitaminiche del nostro organismo.