04 Feb Cos’è l’ipertrigliceridemia e cosa può comportare?
L’ipertrigliceridemia è la definizione medica dell’elevata concentrazione di trigliceridi nel sangue: una condizione che espone a vari rischi per la nostra salute come malattie cardiovascolari, aterosclerosi e pancreatite.
Spesso, i trigliceridi alti sono associati a fattori come abuso di alcool, eccessi alimentari, diabete, ipotiroidismo, fumo e malattie renali. Esistono anche fattori esterni (ad esempio l’utilizzo di alcuni farmaci come corticosteroidi) che possono far aumentare i valori.
Esiste anche una piccolissima casistica di ipertrigliceridemia familiare, una malattia genetica molto rara che colpisce solo l’1% della popolazione mondiale.
Secondo recenti studi scientifici, i trigliceridi alti risultano più pericolosi per le donne in ottica di aumento del rischio cardiovascolare.
Per diagnosticare una condizione di ipertrigliceridemia è opportuno effettuare un semplice prelievo del sangue (analisi ematica): i valori, in una persona in salute, devono essere compresi tra 50 e 150-180 mg/dl (oppure 0.6-2 mmol/l), oltre questa soglia si parla di trigliceridi alti.
In condizioni di normalità, durante un regime dietetico equilibrato ed in assenza di patologie, la produzione di trigliceridi è in linea con le esigenze delle cellule tissutali mentre in condizioni patologiche, o anomale, come diete ipercaloriche ad alto contenuto di grassi e zuccheri, la produzione supera abbondantemente le richieste facendo accumulare i trasportatori dei trigliceridi nel sangue.
È una condizione che non produce sintomi (fatto salvo i casi più gravi, oltre 1.000mg/dl in cui il paziente può sviluppare forti dolori addominali, pancreatiti acute, epatomegalia e sintomi di origine neurologica).
Una volta identificata la presenza di ipertrigliceridemia, è fondamentale ricorrere all’aiuto di un professionista che, attraverso una dieta equilibrata abbinata ad una corretta integrazione di micronutrienti.
I punti chiave per il trattamento di questa patologia sono il miglioramento dello stile di vita (raggiungere il peso forma e diminuire il consumo di carboidrati raffinati ed alcool, oltre ad un aumento dell’attività fisica) e la correzione della causa dell’ipertrigliceridemia (ad esempio in caso di trigliceridi alti dovuti ad uno specifico medicinale sarà opportuno confrontarsi con il medico per una sospensione o una sostituzione dello stesso).
Fondamentale, quindi, mantenere sotto controllo il peso corporeo con una dieta equilibrata, dedicare del tempo ad un’adeguata attività fisica, ridurre (o eliminare) il consumo di alcol e zuccheri semplici, evitare il fumo e prediligere proteine di origine vegetale (legumi) a quelle di origine animale (in particolar modo carni rosse e carni molto grasse).