Nutrire bene il cervello (l’intestino)

Nutrire bene il cervello (l’intestino)

Noi esseri umani possediamo ben due cervelli. Quello che tutti conosciamo ed un altro, scoperto di recente. Cervello che si nasconde nell’apparato digerente e che si snoda per ben 9 metri tra esofago ed intestino.

Già negli anni ’80 il responsabile del dipartimento di Anatomia e Biologia cellulare della Columbia University di New York, Michael D. Gershon, parlò dell’intestino come secondo cervello, che di recente sta rendendo rivoluzionarie le modalità di studio della medicina riguardo i legami tra digestione ed umore e molto altro ancora.

Perché l’intestino è definito “secondo cervello”?

Intestino come “secondo cervello”, che oltre a coordinare le modalità di assunzione del cibo e la loro corretta digestione e smaltimento, si occupa anche di fare da tramite tra ciò che succede nel nostro intestino ed il sistema nervoso centrale.

L’intestino, dunque, “è un organo che ha sensibilità, responsabilità e volontà di essere utile”. È colui che tiene allenati i due terzi del nostro sistema immunitario, che ricava dal cibo energia per permettere al corpo di vivere e infine possiede il sistema nervoso più grande dopo quello del cervello.

L’intestino ha più nervi rispetto a quelli che scorrono nel midollo spinale, questo gli è valso l’appellativo di “secondo cervello”. Un modo come un altro per dire che ci vuole una certa intelligenza per controllare e dirigere i vari e complessi processi legati alla digestione. Il modo di comunicare tra le parti, tra cellule e nervi, avviene grazie ai neurotrasmettitori. Questo spiega perché tutti quei neurotrasmettitori che hanno impatto sul nostro umore vengono prodotti nell’intestino e che il 95% di serotonina viene prodotta ancora nell’intestino, non nel cervello.

La caratteristica di questa connessione intestinale risiede nella sua capacità di funzionare anche in maniera autonoma senza necessità di stimoli dal “cervello reale”, nonostante non sia in grado di pensare o di trovare soluzioni a problemi. Il ruolo che ricopre è fondamentale sia perché invia al sistema nervoso centrale informazione riguardo i nostri mal di pancia, mal di stomaco, problematiche intestinali, digestione lenta, sia perché è profondamente connesso con il cervello principale da essere in grado di influenzarne lo stato mentale.

Connessione tra cervello ed intestino

Viviamo e sperimentiamo quotidianamente sensazioni, spesso le definiamo sensazioni “di pancia” che incidono in modi più o meno profondi sul nostro benessere psico-fisico. Queste loro capacità di connessione ed interconnessione si possono riscontrare durante quella sensazione in cui diciamo ad esempio di “sentire le farfalle allo stomaco”, tipica fase che riguarda i primi approcci tra due persone innamorate. In campo entrano numerosi fattori:

– la grande quantità di neurotrasmettitori prodotti dall’intestino- il “cervello nervoso enterico” che serve per gestire i processi digestivi senza chiamare in campo il cervello- il nervo vago, nervo fondamentale che funge da lungo filo telefonico che mette in relazione ed in contatto cervello ed intestino- i messaggi che vengono inviati dai microbi intestinali- il sistema immunitario che si trova nell’intestino e che poi si collega con tutto il corpo.

Questo ci fa comprendere che spesso il processo di comunicazione tra i due, parte più spesso dall’intestino verso il cervello che viceversa.

Nutrire bene il cervello

Dopo aver compreso l’enorme potenziale che il nostro “secondo cervello ” racchiude, viene da chiedersi con quali cibi sarebbe bene nutrirlo per consentirgli e facilitargli l’importante compito che svolge istante dopo istante. Sicuramente un’alimentazione varia ed equilibrata è vitale per consentirne il corretto funzionamento. Però ci sono degli alimenti che più di altri sono necessari all’intestino per svolgere le sue importanti funzioni. Tra questi troviamo le fibre contenute in noci e semi, verdura e frutta che sono fondamentali per portare nutrimento ai batteri intestinali. Ancora i grassi omega 3 che svolgono la funzione di stimolatori del cervello e aiutano a ridurre le infiammazioni e si trovano nelle noci, nelle alghe, nel pesce e nei semi quali lino, canapa e chia.


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