25 Mag Dovremmo diventare tutti vegetariani?
Dovremmo diventare tutti vegetariani?
Domanda impegnativa. Stando alle statistiche di esperti e studiosi entro il 2050 la popolazione a livello mondiale segnerà un aumento di circa due miliardi, da 7 miliardi ad un picco di 9 miliardi. Perchè dico questo?
Perchè già oggi le risorse idriche del pianeta sono scarse e tra 30 anni lo saranno ancora di più.
Pare appunto che per questo arco di tempo, per ovvie necessità, saremmo costretti a divenire vegetariani, altrimenti non ci sarà cibo a sufficienza per sfamare un numero sempre più alto di popolazione.
Stando alle ricerche dello Stockholm International Water Institute, mentre c’è un incremento della popolazione mondiale, allo stesso tempo c’è una diminuzione delle riserve globali di cibo. Cibo che, ricavato dagli animali, e viene prodotto consumando ingenti quantitativi d’acqua (da cinque a dieci volte d’acqua in più rispetto quella che serve per una alimentazione vegetariana). Si pensi inoltre che per allevare animali si devono coltivare molti campi per nutrire gli stessi con evidenti sprechi di elevate quantità d’acqua.
Basti pensare che già allo stato attuale, secondo cifre Onu, ci sono 900 milioni di persone affamate e circa 2 miliardi sono malnutrite.
Questo è il motivo per cui da Stoccolma arriva l’avviso che sarebbe bene cambiare dieta già da oggi, o quasi, diventando tendenzialmente vegetariani.
Ma perchè molti sono già vegetariani?
Le persone diventano vegetariane per i motivi più svariati. Chi lo fa perchè non desidera che gli animali soffrano, chi per rispettare l’ambiente ed avere minor incidenza sullo stesso, chi per questioni personali di salute.
È un dato noto che ridurre i quantitativi di consumo della carne avrebbe un enorme impatto positivo sul pianeta per quanto concerne l’acqua, il consumo e l’inquinamento del sottosuolo, la salute della collettività, la produzione di gas serra che comporta un forte impatto sul riscaldamento climatico. C’è anche da tenere in considerazione che la principale motivazione che spinge le persone a divenire vegetariane riguarda la morte di svariati capi di bestiame per il nostro sostentamento. Cifre alla mano: circa 70 miliardi di animali vengono macellati ogni anno nel mondo e solo in Italia vengono allevati 600 milioni di animali all’anno per soddisfare le nostre necessità alimentari.
Vegetariano è meglio?
Di certo porre maggior attenzione sulla questione sarebbe un buon passo avanti per salvaguardare la nostra salute, il consumo smodato d’acqua e per alleviare le sofferenze degli animali.
Nel nostro piccolo già limitare il consumo di carne rossa ogni settimana porterebbe ad una minor incidenza sulle morti premature, dunque ci sarebbe un forte guadagno in vite salvate riguardo malattie cardiovascolari, obesità e alcuni tipi di tumore. Questo grazie a diete vegane e vegetariane. Tenendo conto anche dei benefici economici per le aziende sanitarie di tutto il mondo.
Il consiglio che mi sento di dare è di ridurre il consumo eccessivo di carne industriali, che sono state e sono ancora i maggiori protagonisti nelle nostre tavole, e di introdurre una dieta pesco-vegetariana che non è una rinuncia, come molti pensano, ma una forma nuova di piacere culinario che va riscoperto. In fondo vivere di una dieta pesco-vegetariana non toglie nutrienti essenziali al nostro corpo se si seguono le giuste “complementazioni nutrizionali”.
Dati alla mano
L’India conta il 70% di vegetariani sia per motivi culturali che religiosi, ed è il paese con il minor consumo di carne. Dall’altra parte, in contrasto, si trovano gli Stati Uniti, che risulta essere il paese con maggior consumo di carne (120kg all’anno per persona). La Cina è leader mondiale di consumo di carne. L’Italia, stando ai dati Eurispes, è il paese con il più alto numero di vegetariani (8% della popolazione), anche se resta alto il consumo di carne.